Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, è intervenuto a Radio Erre2 per parlare della gara di domenica contro il Palermo, del mercato romanista e dei tifosi giallorossi: “Ho già detto che il vero salto di qualità lo hanno fatto i tifosi. Noi stiamo cercando di farlo, stiamo cercando di praticare la rivoluzione culturale che, invece, la gente ha già messo in atto. Ci sta capendo e questa cosa è andata oltre le nostre previsioni. Io ho fatto riferimento alla Lazio dicendo che sono stato suo tifoso. In futuro starò più attento nel parlare. Trovo risibile la mia supposta lazialità, penso che i tifosi della Roma siano oltre questi pensieri. Non credo che avrebbero apprezzato una banderuola che rinnega il suo passato. Io sono romanista da quattro mesi, sono un romanista convinto e spesso esageratamente. Lamela? E’ una gioia per me, voglio un risultato della Roma con una grande partita. Erik è forte, giovane ed è arrivato malconcio dopo il torneo Under 20 con l’Argentina. Ha lavorato poco con il gruppo e ora stenta, Luis pretende dai giocatori una coesione che si ottiene solo lavorando con il gruppo. E’ ancora indietro ma è del 1992 e non dobbiamo mandarlo allo sbaraglio. Lui è tecnico, un pò confusionario ma è forte. Nel River si è caricato sulle spalle una situazione grande, deve avere ancora tempo. Trattativa più complicata tra i calciatori arrivati questa estate? Quasi tutte le operazioni sono state molto complicate. Pjanic era impostata nelle ultime ore e pensavamo che non ce l’avremmo fatta per tempi e situazioni esterne. Fatto salvo per quella di Gago, in cui è intervenuto Baldini con i suoi buoni rapporti con il Real, tutte sono state complicate.”