Sabatini: “Roma? Quella squadra non era forte come questo Napoli, ma per un lungo periodo ha viaggiato alla stessa folle andatura”

Gazzetta dello Sport (D. Stoppini) – “Lo sa per cosa viviamo? E per cosa lavoriamo, pure nel calcio?” – Lo dica lei, Walter Sabatini: “Per la felicità. Nulla è al di sopra della felicità. E poi certo, i punti, la classifica, le vittorie. Ma il nostro mestiere è rendere felice la gente. Ecco: il Napoli lo sta facendo. Anzi, l’ha già fatto con un popolo intero.
Spalletti è riuscito in un’impresa bellissima, eclatante”.

Lo confessi: quanto le sarebbe piaciuto vivere con Luciano questa avventura?
“É un mio grande rimpianto, non esserci riuscito alla Roma. E quella squadra non era forte come questo Napoli, ma per un lungo periodo ha viaggiato alla stessa folle andatura”.

Luis Enrique, con cui lei lavorò alla Roma, è libero. Le piacerebbe rivederlo in Serie A?
“Enormemente, è cresciuto, è all’altezza dei grandissimi”.

Ha letto lo sfogo di Conte?
“Lui è così: quando non raggiunge i risultati, non è tipo che filosofeggia, si incazza come una iena. Lascerà il Tottenham, lo vedo in Italia l’anno prossimo”.

Chi è Mourinho?
“E la prassi fatta uomo. Fa un calcio speculativo, io non lo amo. Ma riesce a piegare la squadra al suo progetto. Tu sai perfettamente che tipo di partita farà la Roma, sempre. È una squadra che resta costantemente incollata alle partite: il derby di domenica, giocato per larga parte in 10, sarebbe finito 0-0 senza la doppia invenzione di Anderson e Zaccagni. Se arriva quarto ha fatto un’impresa: non ha una rosa all’altezza, traballa in molti reparti, Dybala è l’unico vero fenomeno”.

 

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