È la sua partita. Dopo il derby, la Roma torna ad affrontare un’ex squadra di Walter Sabatini. Il Palermo, peraltro l’ultima società in cui ha lavorato l’attuale ds giallorosso.
Intervistato da reterete24.it, Sabatini ha presentato la sfida: «La Roma sarà più arrabbiata. La sconfitta del Palermo a San Siro, premetto che in quell’occasione i rosanero non mi sono piaciuti, ci può anche stare. La definisco uno scivolone nervoso, un passo falso che può starci diciamo ogni cinque partite e poi la sconfitta è maturata contro una grande come il Milan. Nell’ultima di campionato il Palermo non ha giocato da Palermo, secondo le sue note caratteristiche, però, ripeto, nel calcio uno scivolone ci può stare. Per la Roma il discorso è completamente diverso perché ha giocato alla pari della Lazio incassando la sconfitta solo nei secondi finali della partita. Questo è un motivo di recriminazione per noi che ci pone in uno stato mentale rispetto ai rosanero»Sabatini ha paragonato anche i due allenatori, Mangia e Luis Enrique: «Sono due allenatori giovani e bravi. Avere due allenatori giovani come loro non è una prova di coraggio da parte dei due club, ma semplicemente il frutto di scelte tecniche. Magari l’arrivo di Mangia al Palermo è stato più casuale rispetto al ragionamento fatto dalla Roma su Luis Enrique». Ma come vivrà Sabatini il pre-partita? «Vivo questi giorni che precedono la partita con il Palermo con una normale preoccupazione di fronte alla necessità che abbiamo di vincere a tutti i costi. Nei confronti del Palermo naturalmente ho dei precisi sentimenti e conservo dei bei ricordi e l’affetto nei confronti dei giocatori che lavoravano con me e che sono rimasti in organico. Stimo i giocatori del Palermo che conosco prima come uomini e poi come giocatori. Migliaccio ha parlato bene di me? Lo ringrazio pubblicamente e mi inorgoglisce ricevere dei complimenti da una persona come Migliaccio. La scaramanzia dell’Olimpico? La Roma ha perso con la Lazio e quindi non c’è più nessuna scaramanzia, anche se sarai andato lo stesso a vedere allo stadio la partita con il Palermo».
Infine, spazio alla nostalgia, a Zamparini e al Palermo: «Gli interventi di Zamparini sono sempre produttivi e lo fa solo per stimolare l’ambiente quando le cose non vanno per il verso giusto. Credo che il Palermo non ha bisogno di interventi esterni perché sta giocando bene e conserva una buona posizione di classifica con 10 punti. Però gli interventi del presidente sono sempre porzioni di adrenalina che riesce a trasmettere. Il Palermo è una squadra che gioca in maniera spettacolare. Partita di Milano a parte, i rosanero mi stanno impressionando non poco. Ero convinto che il Palermo disponesse di un organico di buona qualità, ma il campionato che sta disputando supera quella che all’inizio era la mia sensazione. I rosanero dimostrano di essere una squadra forte anche a livello di rendimento. Il merito è anche del tecnico Devis Mangia, uno molto bravo, che sa motivare il gruppo, dimostrando di avere anche le idee chiare».
Il Romanista – R. Canocci
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