Tuttosport (P. Parisi) – “Non è un talento normale, ma “folle”. Non è un giocatore come gli altri, ma è luce. Non è mai banale, nel bene e nel male. Dopo la vittoria di Salerno il Toro apre gli occhi e si gode lo splendore di Nemanja Radonjic.
Ma Radonjic non è solo luce. I zone d’ombra non lo abbandonano mai. Descritto così da Walter Sabatini durante la trasmissione “Taconazo“, in onda sul canale Twitch di “Cronache di Spogliatoio“: “Ho scritto un messaggio a Juric con Radonjic ha fatto un lavoro speciale. L’avevo preso da ragazzino e poteva tranquillamente arrivare a giocare in Serie A con la Roma. Provo un grande rammarico con Radonjic. Quando sono andato via il ragazzo viveva una vita molto discutibile. Beveva abbastanza e spesso non rientrava a dormire a Trigoria. Oggi finalmente lo vedo giocare con la squadra”.
Una digressione aderente al personaggio Sabatini, che descrive un altro Radonjic: il ragazzino che portò a Roma nel 2014 e poi di nuovo nel 2015, post breve parentesi a Empoli. Un diamante grezzo, che prima di tornare in Italia da protagonista ha dovuto fare un giro immenso. Passato dalle promesse disattese al Marsiglia, all’Herta Berlino e al Benfica. Riabilitato dal Toro e da Juric, adesso Radonjic è un giocatore dominante.