Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, è stato intervistato dal Corriere dello Sport ed ha parlato anche di Mourinho. Queste le sue parole:
“Alla Roma me ne andai a metà stagione per un dissenso con Pallotta. Spalletti arrivò da solo a 87 punti. Io quella la sentivo come la mia Roma, non persi una partita. Farò così con il mio Bologna e alla fine tireremo le somme“.
Il congedo con Pallotta?
Con Pallotta almeno ci sentivamo, direttamente o con delle mediazioni. Devo dire che anche io sono insopportabile. Caccio urla, strepiti per niente. Sono il primo censore di me stesso.
Mourinho ha già vinto a Roma…
Puoi ben dirlo, quella di Mourinho è una fragorosa vittoria. Ha reso felice una città intera. Io ci vivo a Roma, da anni non vedevo i romanisti così euforici.
Situazione pericolante, visti anche gli ultimi risultati. Come fare a far durare questo idillio?
Deve dare lustro alla sua fama. Un trofeo è quello che ci vuole. Mourinho e la Roma ne hanno bisogno. Sarebbe un impulso straordinario. Mi risulta che saranno 40mila domenica all’Olimpico.
Che cosa hai visto della Roma di giovedì?
Un incidente frontale. Una squadra pronta per giocare quella partita contro una squadra che non era pronta.
Tutto qui?
E ti pare poco? Con quel freddo, quel vento e il campo sintetico. E’ durissima. Loro sapevano che cosa fare, la Roma no. Evidentemente ha preso sottogamba il problema. Non sapevano proprio dove si trovavano.
Giustifica il 6-1?
Non lo giustifica, ma lo spiega in parte.
Indice puntato su Mourinho che ha brutalmente insitito nel sottolineare la pochezza dei non titolari…
Considero un errore averlo sottolineato così tante volte. Era un messaggio che voleva mandare alla società.
Mourinho contro Spalletti…
Scontro titanico, anche se i due si rispettano molto. Quello della Roma lo considero solo un incidente di percorso, il rischio è che i giocatori del Napoli credano di poterli sbranare, ma Luciano non glielo permetterà. Se la Roma dovesse andare in vantaggio, loro sono maestri nel difendere e nel ripartire.