Sabatini e Pallotta lontani. Totti: è il giorno del sì

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Ad essere sinceri, verrebbe da chiedersi se alla Roma c’è un difetto di comunicazione interna o meno, visto che spesso ci si smentisce a vicenda. Così capita che Pallotta appena sbarcato a Roma smentisca SabatiniRüdiger non ho intenzione di venderlo e non so da dove nasca questa storia», quando era stato il d.s. a definire il tedesco «sostituibile») e Spalletti ieri smentisca lo stesso PallottaÈ difficile assicurare che restino tutti in un mercato aperto come questo», dopo che il presidente aveva invece detto che non sarebbe partito nessuno). Magari qualcosa di diverso è uscito fuori dalla riunione di ieri allo studio Tonucci. Dentro, oltre a Spalletti e Pallotta, anche il d.g. Baldissoni e parte della dirigenza finanziaria. Si è parlato di mercato e fair play, due discorsi interconnessi. Assente di lusso Walter Sabatini ed è un’assenza che pesa. Ancora da capire, tra l’altro, se il d.s. si incontrerà o meno con Pallotta, che lascerà la Capitale venerdì. Di fatto, ad oggi vivono praticamente da separati in casa, con il d.g. Baldissoni (in arrivo il suo rinnovo per altre tre stagioni) che cerca di fare da cuscinetto tra le parti.

LA FIRMA – Pallotta spera di cenare uno di questi giorni con Malagò, per parlare di stadio. Oggi, però, sarà il giorno della firma di Francesco Totti. Probabilmente ancora allo studio Tonucci, con il capitano della Roma che dovrebbe essere accompagnato dal fratello Riccardo e da Adolfo Leonardi, il suo commercialista di fiducia. Un altro anno di contratto, con un successivo ruolo di rilievo nei quadri tecnici del club per i 6 anni da dirigente. «Totti? Di lui ne parlerà il presidente perché la Roma è una squadra, ognuno ha il suo ruolo», ha detto ieri Spalletti. Il quale poi per il futuro ha aggiunto: «La Roma ha un bel motore, con dei bei cavalli e sarebbe bene lasciarli fare, andrebbero mantenuti senza metterci le mani. Per vincere lo scudetto bisogna fare delle grandi cose. Il discorso non è semplice, dobbiamo lavorare con professionalità perché lo richiede questa piazza. Szczesny e Digne? Stiamo provando a tenerli. Ma per Lucas, ad esempio, mi sembra che il Psg lo voglia tenere».

A SINISTRA – Quello di Spalletti, in realtà, è un piccolo bluff. Nel senso che il Psg, invece, si è aperto ad una soluzione ed è entrato nell’ottica d’idee di poter cedere Digne alla Roma. La formula resta ancora il prestito, ma questa volta con l’obbligo di riscatto al posto del diritto. Bisogna solo trovare un accordo sulla cifra del riscatto (il Psg ne vuole 15, la Roma vuole scendere) e sulle modalità di pagamento. L’alternativa, in caso, è stata individuata in Mario Rui, il terzino portoghese dell’Empoli. Costa circa 7 milioni e, eventualmente, bisognerà superare la concorrenza della Fiorentina.

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