Sabatini e il futuro dei big: «Dipenderà anche da loro»

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Il Messaggero – «Cercheremo di trattenere i big a Roma e proveremo a rendere la squadra competitiva».Walter Sabatini promette, provando a scaricare le responsabilità in caso di partenza di uno o più calciatori nel mirino delle big d’Europa: «Come è stato denunciato da Spalletti dipende anche dai giocatori, però, io penso che riusciremo a farli rimanere e a fare una squadra competitiva. Un aumento di stipendio? Chiederlo è sconsigliabile». E poi via, a ruota libera per chiarire tutti i dubbi di mercato che in questi giorni stanno tenendo in ansia i tifosi della Roma: «Quella per Digne è un’operazione che dobbiamo riuscire a fare con il PSG, lo vogliamo trattenere e troveremo un accordo. El Shaarawy verrà riscattato senza dubbio. Dzeko? È molto forte, un professionista esemplare e non sarà mai un problema. De Rossi resterà».

A CACCIA DEL GATTO –  A questo punto, però, la domanda banale quanto determinante, sorge spontanea: dove si trovano i soldi? Sabatini tenta di fare chiarezza anche su questo punto: «Adesso il mercato è attivo, abbiamo tante possibilità e tanti giocatori in giro. Vedremo come rastrellare quello che ci serve per le nostre operazioni, ma la Roma non ha deciso di dismettere i suoi giocatori importanti. Aspettiamo di confrontarci con l’allenatore». Ieri mattina dal Brasile è arrivato Alisson per svolgere le visite mediche e firmare un quinquennale con i giallorossi: «In porta non c’è nessuna ressa perché Szczesny è dell’Arsenal e vedremo se si potrà trattenere, De Sanctis è in scadenza e Skorupski l’ho ricollocherò». Sul caso Totti il ds conferma le parole del dg Baldissoni: «Non è una questione economica, è un discorso legato al futuro da dirigente. Lui ne vuole uno brillante come quello da calciatore». E poi la retromarcia rispetto a quanto annunciato un mese e mezzo fa: «Non ho dato le dimissioni, sono orgogliosamente il ds della Roma, faremo un punto con Pallotta. Ho chiesto un chiarimento».

IL SALTIMBANCO – Non usa mezzi termini Sabatini nel commentare le dichiarazioni del padre di Gerson: «E’ un saltimbanco, che me ne frega. Ho comprato il figlio mica il padre». E poi ancora su Pjanic: «E’ un delirio della Juve, non gliel’ho offerto. Ha una clausola che vale anche per l’Italia» ha detto il ds a pagineromaniste.com. «Se Uçan fosse andato in prestito, sarebbe rimasto a Roma. Paredes e Sanabria torneranno. Se Benatia chiama per tornare? Non chiama lui, lo fanno per conto suo. Doumbia? Lui voleva andare a tutti al Newcastle sapevo che avrebbe toppato». La chiusura è su CastanSta meglio, anzi direi bene».

«PJANIC, RESTA», NINJA DIXIT – «Pjanic alla Juventus? Se succede gli ho detto che non mi deve più parlare» non era a conoscenza del Sabatini-pensiero quando Nainggolan, tra il serio e il faceto, ha commentato l’indiscrezione di Pjanic a un passo dalla Juventus. Il ‘Ninja’ a margine di un incontro con gli studenti di un liceo alla sede romana del Parlamento Europeo, ha lanciato il suo messaggio ai dirigenti di Trigoria: «Io voglio rimanere alla Roma, non c’è altro da aggiungere. Anche perché io posso parlare per me, poi…» poi sarà la società a decidere del suo destino. Ma se da una parte Diego Perotti dice: «È molto importante che il prossimo anno rimangano i migliori come Radja Nainggolan e Miralem Pjanic», dall’altra Luciano Spalletti non fa drammi in caso di eventuali partenze: «Ci faremo trovare pronti se ci fosse bisogno di sostituire qualcuno», spiega il tecnico alla consegna del premio Niccolò Galli. Altra questione spinosa riguarda Francesco Totti: Pallotta ha fatto la sua proposta, ma al numero 10 non convince il ruolo che la dirigenza ha pensato per lui a fine carriera:«Se gli ho dato un ultimatum? No, sono sicuro che andrà bene. Noi ci rispettiamo e sono convinto che capirà» ha detto il presidente.

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