Nainggolan si consoli, è davvero in buonissima compagnia tra tutti coloro che non andranno al Mondiale. Il Ninja paga l’essere se stesso, così almeno fa capire lui, che in questo caso è la bocca della verità, e poco importa se ora sarà del Belgio «il primo tifoso». L’elenco degli assenti ingiustificati (o giustificati) è lungo, e ci stanno per tanti casi anche quelle motivazioni tattiche o di forzati esuberi, perché davvero sono stati scelti calciatori più forti degli esclusi. Per un giocatore di trent’anni come Nainggolan la decisione di rubargli il Mondiale di Russia pesa di più. Uno come Rabiot, invece, soffre ma se ne farà una ragione. Anche Icardi è rimasto fuori: alla fine non ce l’ha fatta a convincere Sampaoli a fagli largo tra Dybala e Higuain. Con Maurito è stato escluso anche il giallorosso Perotti. Tornando alla Francia out anche gente come Lacazette, Benzema, Payet, Kondogbia, Digne e Martial, insomma poca roba. Come riporta Il Messaggero, ci sono pure alcuni spagnoli italiani rimasti a casa, vedi Luis Alberto, Suso e Callejon. Un po’ più fragorose le esclusioni di Morata, reduce da un’annata altalenante al Chelsea, oltre che di Marcos Alonso e Sergi Roberto. Era nell’aria che Löw decidesse di rinunciare a Götze e a Emre Can, mentre ha invece chiamato a sorpresa Neuer. Esclusi big anche dal ct inglese Southgate: fuori Wilshere, Bertrand ma soprattutto Hart. Ma l’esclusione più rumorosa è stata quella di Ibrahimovic che ha ammesso: «Un Mondiale senza di me non è un Mondiale».