Corriere della Sera (M. Ferretti) – Due. Soltanto due. Un polacco e un brasiliano. Wojciech Szczesny e Alisson Becker. Sono gli unici portieri che in Qatar non hanno subìto gol con due partite alle spalle. E il dato, per motivi facilmente intuibili, turba i pensieri dei tifosi della Roma. Questo perché S&A nella stagione 2016-17, cioè non una vita fa, erano i portieri a disposizione di Luciano Spalletti: Szczesny il titolare, Alisson la sua alternativa. Tanta roba…
E così il paragone con gli attuali numeri 1 di Casa Roma diventa impietoso: Rui Patricio è in Qatar ma finora non ha giocato neppure un secondo; Mile Svilar ha partecipato alla tournée in Giappone ed è stato un vero e proprio disastro. Questo per dire che nella Roma esiste un problema portiere, al di là della (contenuta) affidabilità attuale di Rui Patricio. Che non è più giovanissimo, che non è più nemmeno il miglior portoghese.
Oggi va bene, ma domani? Svilar, arrivato in estate a parametro 0 dal Benfica (dove veniva impiegato per lo più nella squadra B) per abituarsi a essere il titolare della Roma, è bravo soltanto quando non gioca. Ogni volta che va in campo, non convince. Come accaduto in maniera plateale in Giappone. Le cose sono due: o è un portiere scarso oppure è un portiere sfortunato. E in entrambi i casi sono dolori.
Con la Roma ha giocato (e neppure bene) soltanto una partita ufficiale, quella di Europa League contro il Ludogorets, 8 settembre. Prima di quell’impegno, nell’anno in corso era entrato in campo altre 4 volte e sempre con il Benfica B. Nella passata stagione 13 presenze, tutte nella serie B portoghese.
Ecco perché c’è chi comincia a interrogarsi, preoccupato: se fosse stato davvero bravo, il Benfica se lo sarebbe lasciato scappare gratis a 23 anni? Il panorama italiano continua a proporre profili interessanti, in tema di portieri. Non a parametro zero, però. E questo, forse, è il problema.