Il Messaggero (S. Carina) – L’immancabile post sibillino non si è fatto attendere. Tempo di disertare l’incontro annuale con gli arbitri (al suo posto il segretario Lombardo), presenziare ad un evento Adidas del quale è testimonial e prepararsi al ritorno a Trigoria: “È ora di tornare a Roma e lavorare con… 7 giocatori!”. L’ennesima frecciata di Mourinho (con riferimento ai 9 nazionali partiti e agli infortunati ai box) stavolta non ha fatto centro.

Molti tifosi non hanno gradito, rimarcando il loro disappunto con risposte più o meno educate sotto il post. Oggi, alla ripresa, tra gli assenti ci sarà quindi anche Rui Patricio. Il portoghese è stato convocato dal ct Martinez, pur non essendo più da tempo il titolare della nazionale lusitana. Lo è rimasto della Roma, probabilmente per mancanza di concorrenza, visto che Svilar non è ritenuto ancora pronto per sostituirlo.

Rui Patricio, tra i portieri della serie A, è quello che negli Xgot (ossia nella media tra tiri pericolosi subiti e gol subiti) lo scorso anno avrebbe dovuto subire 6,4 gol in meno. Che non sono pochi per una squadra che ha fatto della difesa la sua arma migliore. Per intenderci: nella passata stagione, la retroguardia giallorossa è stata la quarta miglior difesa in Italia, subendo solo 38 reti.

Toglietene 6 e l’upgrade in classifica vien da sé. Ma c’è di più: sui 208 portieri dei 5 maggiori tornei europei, per rendimento, Rui Patricio lo scorso anno è stato il 191°. Errori reiterati che sono proseguiti in questo avvio di torneo con un ein-plein: tre su tre gare. Clamoroso quello di Verona ma non meno decisivi quelli su Candreva e il rigore procurato su Loftus-Cheek venerdì scorso. In estate alla Roma sono stati offerti almeno due portieri: gli svincolati Lloris Schmeichel (che ieri ha firmato per l’Anderlecht). Sia per la fiducia cieca che Mourinho e il preparatore Nuno Santos ripongono nel connazionale che per i paletti del transfer balance la Roma non ha preso in considerazione nessuna integrazione nel ruolo.