Corriere dello Sport (C. Zucchelli) – Il Mondiale l’ha visto e vissuto da tifoso e da spettatore. Non ha giocato neppure un minuto ma, nonostante questo, Rui Patricio ha cercato di dare una mano concreta alla sua nazionale scossa dall’eliminazione contro il Marocco e dalle polemiche di e con Cristiano Ronaldo.
Adesso il portiere portoghese può tornare a concentrarsi solo sulla Roma: tornato in Italia, perché qui erano rimasti i bambini impegnati con la scuola, si sta riposando, anche se la voglia di riprendere a lavorare con i compagni, e pure a parare, è tanta. Dovrebbe raggiungere Pellegrini e gli altri tra qualche giorno, ma c’è chi non si stupirebbe di vederlo salire già oggi sull’aereo per l’Algarve. Difficile, perché la mente ha bisogno di riposarsi come e quanto il corpo, ma non impossibile.
In ogni caso, Rui Patricio è pronto per ripartire con la Roma e la Roma non vede l’ora di riavere il suo titolare tra i pali: Svilar, in Giappone, ha mostrato più di qualche incertezza, le prossime amichevoli gli potranno servire per prendere più fiducia, ma il titolare era e resta il portoghese.
Si avvia a compiere 35 anni, a febbraio, ha un contratto con la società giallorossa fino al 2024 e se la prossima stagione, seriamente, Pinto e la società dovranno porsi il problema di chi difenderà i pali, da qui a giugno la porta è saldamente nelle mani di Rui Patricio.