Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – Manolas piace al Manchester United, pronto (dicono in Inghilterra) a pagare 40 milioni di euro per portarlo alla corte di Mourinho che, non contento, avrebbe messo gli occhi pure su Florenzi. Ruediger, invece, interessa da tempo a Chelsea e Liverpool, e negli ultimi giorni anche al Psg, che probabilmente dovrà rimpiazzare Marquinhos. Per lui, definito «non insostituibile» da Walter Sabatini che ieri ha svolto un controllo di routine al Policlinico Gemelli a causa di vecchi problemi respiratori, la Roma non comincerà nemmeno a trattare per meno di 30 milioni di euro, dopo averlo riscattato (costo 9 milioni) dallo Stoccarda. Per Digne si sta lavorando con il Psg al rinnovo del prestito, stavolta con obbligo (e non diritto) di riscatto, che però non è ancora stato definito. Visto il grosso punto interrogativo sulle condizioni fisiche di Leandro Castan, il cui destino sarà deciso nei prossimi giorni in accordo con il tecnico, si può dire che l’unica certezza per il prossimo anno nel reparto difensivo riguarda il portiere.
Tra i pali, anzi, c’è addirittura il rischio abbondanza, con Alisson che già scalpita e Szczesny che potrebbe rimanere un’altra stagione in prestito. Nel reparto che, numeri alla mano, andrebbe rinforzato maggiormente (la Roma ha subito 41 reti in campionato, la Juventus 20 e il Napoli 32), è quindi possibile un’ennesima rivoluzione. A gettare ombre sul suo futuro, in un’intervista rilasciata al sito derwesten.de, anche Antonio Ruediger. «Attualmente sono un giocatore della Roma – le sue parole -, in questo club sto bene e sono felice di vivere in questa città. Non si sa mai, però, cosa può succedere… Il Chelsea? Sono voci che sento da tre anni. In Italia si rendono conto che il loro calcio non è considerato come prima. La Serie A negli ultimi anni ha perso interesse, la Juventus vince sempre ed è diventata una sorta di Bayern Monaco. Guardo al futuro con fiducia, magari il club può pensare altro, o può succedere qualcosa dopo gli Europei, tutto il resto farà il suo corso. Ho disputato una buona stagione – conclude Ruediger – è stata la risposta migliore alle critiche che ho ricevuto, peccato non aver centrato il secondo posto».