Antonio Rudiger, difensore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’agenzia di stampa Deutsche Presse-Agentur. Queste le sue parole:
“Trasferirsi a Roma è stata la decisione giusta. All’inizio le cose non sono andate nel migliore dei modi per me. Sono arrivato con un infortunio, ma poi le cose si sono sistemate. Ho attraversato un momento difficile, in cui le cose sia a me sia alla squadra non riuscivano. Penso alla partita contro il Torino, in cui ho commesso un errore. In quel momento è stata un po’ dura per me. Ma non ho mai avuto paura di continuare. Sapevo che per uscire da quella situazione dovevo crescere e credo di avere dimostrato di averlo fatto. In questo momento vivo in Italia, abito a Roma ed è normale che per me sia una partita speciale quella contro gli Azzurri. Spero di incrociare qualche compagno di squadra, ma la concentrazione sarà rivolta a fare una buona partita e naturalmente a vincere davanti al pubblico di casa“.
Il selezionatore Joachim Löw è stato a Roma qualche settimane fa e ha anche espresso giudizi lusinghieri nei suoi confronti, apprezzando anche la sua duttilità…
È vero, abbiamo un rapporto buono e normale, come si conviene. Ricevere i complimenti da un allenatore del suo calibro ti aiuta a fare e a dare sempre di più. Tuttavia, non voglio più essere iper-motivato come in passato, ma semplicemente motivato. Fa piacere sentire queste parole. Mi sento a mio agio nel ruolo di difensore centrale. Ma ho già giocato terzino destro sia a Stoccarda che con la Nazionale e poi anche a Roma. Non ho problemi in entrambi i ruoli. Gioco dove il mister ritiene che io possa aiutare la squadra.
Crede che questa polivalenza possa essere l’asso nella manica al momento dell’assegnazione dei posti per l’Europeo?
Negli ultimi mesi credo di essere cresciuto. Tuttavia, parlare di possibilità adesso è difficile. Bisogna attendere. Per me, adesso, è importante stare bene. Il resto seguirà il proprio corso.
Insomma, non è pentito di essere arrivato alla Roma?
No, qui sto benissimo. Quello che scrive la stampa va accettato e affrontato in maniera professionale, ed è quello che faccio. In nessun momento ho dubitato della mia decisione. Sono abbastanza professionale da poter gestire queste situazioni.
Sa già cosa succederà in estate? Resterà certamente alla Roma?
Credo di avere dimostrato quello che posso fare, adesso tocca a altre persone decidere. Sono molto tranquillo a questo proposito.
In campionato la Roma sta attraversando un momento di grande forma. Crede che avete ancora qualche possibilità di inserirvi nella corsa al titolo?
Credo che se oggi ci chiedessero di sottoscrivere il terzo posto, probabilmente lo faremmo. E’ chiaro che veniamo da una buona serie di vittorie, ma non è il caso di farsi troppe illusioni. Che la Juventus perda tre partite, mi sembra molto improbabile. Noi vogliamo soltanto allungare la nostra striscia di vittorie e alla fine faremo i conti.
Nei quarti di finale di Champions League e Europa League questa volta non ci sono squadre italiane. A suo avviso, è un caso o il campionato italiano rispetto a quello spagnolo, tedesco e inglese è rimasto indietro?
A livello internazionale si parla soprattutto di Juventus. Anche noi abbiamo raggiunto gli ottavi di finale, prima di fermarci contro il Real Madrid. Credo che gli altri campionati siano un passo avanti al calcio italiano, ma credo anche che il calcio italiano stia tornando.
È passato un po’ di tempo dalle ultime partite di novembre con la Germania. È una bella sensazione per lei ritrovare la Nazionale?
È sempre bello essere con la squadra nazionale. Sono felice di partecipare alle prossime due partite. A mio avviso sono due buoni test, soprattutto molto importanti. Sarà un’occasione per tutti i calciatori di mettersi in mostra in vista di EURO 2016.
C’è un calciatore in particolare a cui ti ispiri?
Jerome Boateng, che in questo momento è infortunato. Ma anche Mats Hummels, dal quale ho imparato moltissimo. È un giocatore intelligente, dal quale c’è molto da apprendere.