Rüdiger, che errore. E il «sostituto» non è all’altezza

La Gazzetta Dello Sport (F.Bianchi) – E meno male che mister Pallotta aveva capito il segreto della Juve che vince sempre: cambiare poco, soprattutto in difesa. La sua Roma, ancora a zero tituli, si modifica eccome. E soprattutto, ma guarda un po’, dietro. L’arrivo di un nuovo direttore sportivo porta inevitabilmente a sliding doors di mercato. Per quello che è riuscito a fare a Siviglia, Monchi dovrebbe essere una garanzia. Però il genio spagnolo dello scouting accetti qualche critica, anche se ovviamente in certe decisioni pesano altri pareri.

Non è stato bello perdere Szczesny, uno dei migliori se non il miglior portiere del campionato scorso, così a cuor leggero. C’è grande fiducia in Alisson, pare. Vedremo. Intanto hai perso una garanzia e punti su una scommessa. Lo stesso vale per Karsdorp. E poi c’è la cessione che non abbiamo capito: Rüdiger. Il nazionale tedesco è stato il più continuo della banda difensiva di Spalletti, ha dimostrato quanto può essere prezioso e duttile, dato che può giocare a 3 o a 4, e anche sulla fascia all’occorrenza. La Roma «americana» ci ha abituato alla vendita di grandi centrali trovando adeguati sostituti: Marquinhos, ora al Psg, Benatia, ora alla Juve, e mettiamoci pure Kjaer (Fenerbahce), anche se non aveva brillato sotto il Cupolone. Stavolta il successore designato (per ora) convince ancora meno della rinuncia a Rüdiger. Hector Moreno è un buon giocatore, ma non è mai stato un fenomeno. Ha già 29 anni, mica può migliorare. E ad alti livelli soffre (vedi, per dire, la semifinale con la Germania in Confederations Cup). Certo, Monchi dice che Moreno è «un calciatore che inseguiva da tempo» e i 30 milioni e passa più bonus che prenderà per Rüdiger fanno gola. Ma la Roma aveva già fatto cassa con Salah. Un grande sacrificio perché dove lo trovi un esterno da 15 gol a campionato.

Una super cessione ci sta, per il fair play finanziario. Due, diventano difficili da comprendere. Per tacere delle voci su Nainggolan, che va blindato altrimenti saranno davvero dolori per Di Francesco e le ambizioni giallorosse. Tornando a bomba, è la difesa a preoccupare, anche perché non è certo che con la partenza di Rudiger Manolas resti. Al momento come centrali ci sono Fazio, che per la sua lentezza ha dimostrato di non essere molto adatto al sistema a 4 prediletto da Di Francesco. E Juan Jesus, che Spalletti però ha quasi sempre utilizzato sulla fascia. E ha pause preoccupanti. Urgono rinforzi di peso là dietro se la Roma vuole essere ancora competitiva in campionato e di nuovo in Champions. Comunque sia, Di Francesco avrà qualche problema in più ad assemblare una difesa nuova.

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