Rudi Garcia: “Un derby non si gioca, un derby si vince. Pellegrini? Una assenza pesante per Mourinho”

Rudi Garcia, ex tecnico della Roma, ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero in vista del derby con la Lazio in programma domani. Queste le sue parole:

3 vittorie e 2 pareggi. Ci racconta il suo segreto?

No, lo tengo per me (ride). Magari un giorno torno, può essermi utile.

Tre scatti fotografici della sua avventura a Roma?

Il primo è la gioia sotto la Curva Sud dopo il derby vinto per 2-0. Avevamo rimesso la Chiesa al centro del villaggio dopo quanto accaduto l’anno precedente in Coppa Italia. Io non volevo andare a festeggiare, perché penso sia una cosa che appartenga ai calciatori. Ma De Rossi mi ha preso e trascinato. Provate voi a dirgli di no… Il secondo flash sono due abbracci di Florenzi. Il primo alla nonna in tribuna e il secondo a me, nel gennaio del 2016, nel mio momento di maggiore difficoltà. L’ultimo non può non essere il selfie del Capitano (Totti, ndr) sotto la curva dopo la doppietta contro la Lazio.

Spieghi a chi non lo ha mai visto, cos’è il derby di Roma…

Non si può spiegare, bisogna viverlo. È qualcosa di speciale, di unico. Io di derby ne ho giocati altrove ma a Roma, disputarlo nello stadio che ospita entrambe le squadre, è fantastico. Quando vedi la Curva Sud in trasferta stracolma di gente, con tutto l’impianto laziale, senti una carica dentro pazzesca. Queste cose in Francia non esistono. E poi in città non puoi camminare e non sentire che l’aria è diversa. Noi, poi, avevamo dei romanisti in squadra. E che romanisti! Io provavo a dir loro di non iniziare a giocarlo giorni prima ma capisco che per Totti, De Rossi e Florenzi era veramente difficile.

Domenica c’è il derby, in panchina due allenatori diversi: Mourinho e Sarri…

La Roma l’ho vista giocare, l’uomo in più è Pellegrini, ho tanto affetto per lui. Ho sempre pensato che potesse diventare un grande calciatore. Mi dispiace che sia stato espulso, per Mourinho è un’assenza pesante. Conoscendolo, non voleva prendere due gialli. Un calciatore ci pensa a queste cose, figuriamoci poi un romano. Cosa volete che vi dica di Mourinho? La storia parla per lui. Ha iniziato bene. L’unica cosa è capire come concilierà campionato e Conference League. Come manifestazione non mi convince. Sarri? Gli va dato un po’ di tempo.

Che impressione le fa la nuova proprietà della Roma?

Non conoscono i Friedkin, la cosa che mi piace però è che sono sempre presenti e fanno parlare i fatti.

Un calciatore giallorosso che vorrebbe con sé nella sua prossima squadra?

Pellegrini, senza dubbio.

Pronostico per domani?

Lei sa come la penso: un derby non si gioca, si vince.

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