Il De Kuip, lo stadio gioiello architettonico come tutta la Rotterdam postmoderna, rinata come una Fenice dal bombardamento a tappeto che Hitler ordinò contro un paese neutrale, è presidiato come una fortezza: polizia a cavallo, anche i cavalli hanno visiere protettive sugli occhi. Furgoni blindati, idranti, reparti mobili, e in riserva anche la Koninklijke Marechaussée (carabinieri reali) pronti ad agire. E ufficiali di polizia italiani accolti come preziosi consiglieri, per evitare insieme il peggio. I pub saranno chiusi, vendita e consumo di alcol controllati. Il Feyenoord ha persino abbassato le saracinesche del suo negozio di souvenir alla Centraal Station, dove tra meno di 24 ore arriveranno in treno dal mega-aeroporto di Schiphol-Amsterdam i tifosi da ovunque, anche i temuti romani. “Extra veiligheidsmaatregelen”, misure di sicurezza eccezionali, annuncia il Nos, la tv pubblica. E i tifosi italiani verranno portati con treni speciali, e separati allo stadio dai rivali con barriere altissime ipersorvegliate dai servizi d’ordine. Così la città multietnica e globale, porta e porto che affaccia l’Olanda e l’Europa esportatrice sul mondo, vive le ore dell’emergenza.
Allarme rosso, ma anche autocritica. «Prima di tutto vogliamo evitare ulteriori gravi danni alla reputazione del nostro club», dicono al Feyenoord. La polizia è in massima allerta, si fa vedere ovunque in strada, a piedi, a cavallo o su furgoni, Golf Gti o Porsche d’ordinanza. E di ora in ora sono attesi migliaia di agenti in rinforzo da ogni altra provincia del regno d’Orange. Ieri sera, è intervenuto in diretta tv anche Ivo Opstelten, il ministro dell’Interno: «Vogliamo essere ospitanti esemplari, anche facendo di tutto per mostrare che la violenza dei tifosi, da qualsiasi club sportivo e da qualsiasi parte venga, non sarà tollerata». Mentre il municipio guidato dal sindaco laburista, musulmano e di origini marocchine Ahmed Aboutaleb, fa a gara con scuole superiori, istituti professionali e università per organizzare collette per il restauro della Barcaccia, polizia e magistratura si preparano a ogni evenienza.
«Roma appartiene al mondo intero, ferendola hanno ferito anche la nostra metropoli globale e operaia insieme», fa dire il “sindaco arabo” dai suoi portavoce. La città si mostra calma ma pronta a tutto. Allerta, nervosismo, anche nelle birrerie e negli shopping center. «Anche i colleghi negozianti e baristi romani non si aspettavano quanto poi è successo, noi siamo purtroppo abituati alle birre di troppo dei supporter del Feyenoord, basta un bicchere in più e tutto è fuori controllo. Non sono ore tranquille per noi», afferma alle telecamere del Nos il gestore d’un locale nell’antico porto.
Treni speciali per i tifosi da Roma, e treni che da Schiphol arrivino alla fermata dello Stadio delle ferrovie reali o treni più bus scortati dalla stazione centrale. In serata, l’appello del Feyenoord diffuso in tv e su ogni sito: collaboriamo con gli amici della Roma, cerchiamo tra club calcistici di arginare insieme ogni violenza.
La Repubblica – A. Tarquini