Il Messaggero (U.Trani) – La sfida Champions è qui. Stasera all’Olimpico e non martedì al Bernabeu. Perché la Roma, ospitando la Fiorentina, è obbligata a guardare alla classifica e di conseguenza alla nuova stagione. La missione aziendale prevede, come minimo, il terzo posto per giocare almeno i preliminari della prossima edizione dell’unico torneo continentale che genera e produce introiti. Davanti al presidente Pallotta, nell’anticipo del 28˚ turno, è dunque fondamentale aggiudicarsi lo scontro diretto per far fuori la rivale al momento più pericolosa.
CRESCITA EVIDENTE – Spalletti, pur riconoscendo i meriti del collega Paulo Sousa, ha giustamente ricordato la bontà del suo raccolto da quando è tornato a Trigoria. Perché, nelle ultime 8 partite, ha conquistato 19 dei 24 punti a disposizione, anche grazie alla striscia positiva iniziata il 30 gennaio. I 6 successi consecutivi hanno rilanciato i giallorossi in crisi. Adesso la sua Roma viaggia più forte dell’anno scorso: 53 punti attuali contro i 50 di Garcia che, comunque, era ancora al secondo posto (con la Lazio terza a meno1). Oggi la Juve prima è addirittura più vicina, con 8 punti di vantaggio (nella stagione passata, dopo 27 giornate, erano 14). Ecco perché Lucio, chiamato da Pallotta e Zecca a metà gennaio per sostituire Rudi, ha definito capolavoro quanto fatto in meno di 2 mesi.
TESTA A TESTA – La Roma e la Fiorentina, dopo l’ultimo turno di campionato, sono insieme al terzo posto. La vittoria dei giallorossi al Franchi, nella gara d’andata, rappresenta dunque l’unica differenza. Anche l’insediamento di Paulo Sousa, 8 punti in più di Montella, è servito ai viola per migliorare rispetto al campionato scorso. I risultati, tra l’altro, sono arrivati attraverso il gioco. Percorso, quindi, simile a quello scelto da Spalletti che è riuscito, ripartendo da zero, a incidere tatticamente sul gruppo. In partita si vedono finalmente organizzazione, equilibrio, corsa, efficacia e disponibilità. E a prescindere dal sistema di gioco o dalla presenza o meno del centravanti (Dzeko non è più titolare inamovibile). Le cifre che accompagnano la risalita sono significative: con 55 gol, l’attacco è di nuovo il migliore (con il Napoli), e18 delle19 reti, da quando c’è Lucio in panchina, sono state segnate su azione. Solo 6, invece, i gol subiti.
CALENDARIO IMPEGNATIVO – Il ballo (e il bello) delle terze nella notte dell’Olimpico ancora semivuoto: lo spareggio con la Fiorentina dà il via alla lunga volata verso il traguardo. La Roma riceverà in casa pure l’Inter quinta e il Napoli secondo. Ma, a prescindere dai 3 scontri diretti da giocare in casa, nelle prossime11 giornate le avversarie saranno più quotate (affrontate, in 8 match, le ultime 5 della classifica). E, per partecipare alla Champions che verrà, conterà confermare la continuità di prestazioni e risultati che la gestione Spalletti ha fin qui garantito. La priorità, insomma, va al campionato. Anche perché martedì a Madrid, con il Real in vantaggio di 2 reti, la rimonta sarà sicuramente più complicata di quella già iniziata per mettersi in scia della Juve e del Napoli.