La Gazzetta dello Sport (A.Gozzini) – Dopo aver creato attacco e centrocampo, con Bacca e Bertolacci, l’intenzione è quella di concentrarsi sulla difesa dove Sinisa vorrebbe qualcuno a sua immagine e somiglianza: forte, cattivo, soprattutto mancino. Perché la volontà dell’allenatore venga rispettata Galliani, a.d. rossonero, è al lavoro e le soluzioni non mancano.
STRAPPO – Il primo nome torna a essere quello di Alessio Romagnoli, che risponde anche ai comandamenti dettati dal presidente Berlusconi: è giovane e italianissimo. A vent’anni Romagnoli ha già alle spalle una stagione da titolare in Serie A, guarda un po’ da discepolo di Mihajlovic: i due erano insieme l’anno scorso alla Sampdoria. Rientrato alla Roma, legittima proprietaria del cartellino, Romagnoli potrebbe subito rimettersi in cammino: magari proprio verso Milano. Dopo l’eliminazione dell’Under 21 dagli Europei di categoria, il giocatore aveva chiesto 2-3 giorni di riposo in più rispetto alla data fissata per l’inizio della tournée in Australia, prevista per il prossimo 14 luglio: permesso non accordato. Lo strappo potrebbe essere ricucito dal Milan, anche se a caro prezzo considerato che (al momento) la richiesta giallorossa è altissima: trenta milioni di euro. Esistono però ampi margini di trattativa: Romagnoli non è stato tolto dal mercato, ma anzi esposto in vetrina pur con un costo notevole. In più i contatti tra Milan e Roma sono avviati e frequenti da tempo se su questo asse si è appena concluso anche l’affare Bertolacci, da ieri ufficialmente rossonero: Sinisa vorrebbe che il prossimo a salire sul Frecciarossa fosse proprio Romagnoli da lui definito «un giocatore da Nazionale per i prossimi dieci, quindici anni. Somiglia a Nesta ma è più tecnico». Difficile che sullo stesso binario muova anche El Shaarawy, ma nel caso sarebbe l’unica contropartita che la Roma potrebbe prendere in considerazione.
LAPORTE E MORENO – Per le altre piste si deve invece viaggiare fino in Spagna, tra Bilbao e Barcellona. Già battuta la strada per Laporte, ventunenne centrale dell’Athletic Bilbao. Come Romagnoli, un altro giovane di valore, in tutti i sensi: al talento corrisponde infatti un prezzo elevato. In Liga ha ottantatré presenze e due gol, in più ha già frequentato Champions, Europa League e le nazionali francesi giovanili. Un sentiero ancora inesplorato conduce invece a Hector Moreno, ventisettenne messicano da quattro stagioni all’Espanyol e ora con contratto in scadenza nel giugno del 2016: per lui il Milan potrebbe anche fare un sacrificio e cioè acquistarlo da extracomunitario (la priorità resta infatti occupare la seconda casella con Luiz Adriano). Lo stesso dettaglio aveva già scoraggiato la pista Abdennour, per cui sarebbero stati necessari anche molti milioni di euro: troppi ostacoli hanno consigliato di abbandonare la via. In carreggiata potrebbe infine essere riammesso Philippe Mexes, che ha contratto in scadenza oggi: il prolungamento dell’accordo sembra sempre più vicino. A fargli spazio dovrebbe essere un altro francese, Rami, corteggiato da Lione e Siviglia.
LA MEDIANA – Avanzando a centrocampo si ritrova l’identità italiana: dopo Bertolacci, gli obiettivi sono Baselli e José Mauri: serve però prima far uscire un elemento già in rosa, italiano o meno. Poi si potrà far entrare l’atalantino, azzurro Under 21, per cui a Bergamo potrebbero accettare in cambio Albertazzi. Se ne discuterà in un incontro previsto nelle prossime ore. Oppure affondare su José Mauri, argentino con passaporto italiano, tre presenze e un gol con l’Italia Under 17: con lui già esiste una base d’accordo fino al 2019 e dal Parma si è liberato dopo il fallimento del club.
PESSINA – Status che José Mauri condivide con Matteo Pessina, giovane attaccante che ieri il Milan ha messo ufficialmente sotto contratto per i prossimi cinque anni e che andrà a rinforzare la squadra Primavera di Brocchi: Pessina, classe 1997, era di proprietà del Monza. Agli occhi dei tifosi il Milan ha compiuto due nobili gesti: ha strappato il talento alla concorrenza dell’Inter e ha versato al Monza una cifra vicina ai ventimila euro, destinata ai dipendenti del club ormai fallito.