La Nuova Sardegna (M.Frongia) – Olimpico amarissimo, quasi insopportabile. Cragno e soci lasciano Roma e la Roma, con una sensazione strana: sei lì, tieni testa alla quarta del campionato, esci indenne da un rigore, manca nulla alla fine. E prendi gol. Al di là delle responsabilità individuali, rabbia a quintali per i Lopez boys. «Dopo aver giocato una partita di questo livello, l’amarezza è davvero tanta. La sconfitta è stata ingiusta, è maturata alla fine quando il pari sarebbe stato più giusto». Filippo Romagna ha fatto a sportellate con Dzeko. E ne è uscito vincente. Partita col segno più del ’97 scuola Juve. Giocare a vent’anni contro il sesto attacco della A non è facile. Ma la serata dell’Olimpico è davvero buia. «Abbiamo fatto la gara che avevamo preparato. Ci siamo difesi in maniera ordinata, non abbiamo buttato la palla e abbiamo sempre provato a ripartire. Perdere in questo modo fa male». Filippo Romagna legge in filigrana: «Aver dato pochi sbocchi alla Roma è stato importante. Finalmente abbiamo dato continuità alla prestazione in un campo molto difficile». Prima della gara Joao Pedro in tv ha rimarcato un aspetto: «Lopez ci ha chiesto un gioco aggressivo e sappiamo che c’è bisogno di cattiveria in questo campionato». Dal campo alla solidarietà. Florenzi e Pisacane si sono sfidati con classe e intelligenza su Instagram. «Giocare a calcio con i piedi è una cosa, giocare a calcio con il cuore è un’altra cosa» ha cinguettato l’esterno della Roma. La replica del difensore rossoblù è stata all’altezza. «La malattia mi ha completato come uomo». Entrambi hanno posato per sostenere la ricerca per la cura delle malattie generiche rare. Ieri, 28esima maratona di Fondazione Telethon sulla Rai. Florenzi e Pisacane, modelli vincenti.