Roger Ibanez, difensore della Roma acquistato dopo un lungo duello tra il club capitolino e il Bologna, ha rilasciato delle dichiarazioni in una diretta Facebook con Esporte Interativo. Tra gli argomenti trattati la quarantena dovuta all’emergenza Coronavirus e la tattica nel calcio italiano. Ecco le sue parole:
“Ero all’Atalanta e volevo giocare di più. Quando i giallorossi si sono interessati ho chiesto di parlarne e poi abbiamo deciso di venire qui. Farò di tutto per trovare spazio”.
Come stai trascorrendo queste settimane in Italia con il coronavirus?
Vivere questo momento me è stato una pazzia. Nessuno sapeva bene cosa fosse questa pandemia e quando la Roma ci ha detto di restare a casa, di uscire solo per le emergenze, è stata dura. Ci hanno passato il programma di allenamento da fare in casa, a volte facciamo esercizi in gruppo con una videochiamata. Per fortuna abbiamo mantenuto questo contatto con il resto della squadra.
Com’è stato l’inizio della tua avventura a Roma?
È un club grandioso, mi hanno accolto in una maniera fantastica. Anche i compagni di squadra sono stati molto gentili con me. Non c’è cosa migliore per uno che entra in un gruppo nuovo.
Con l’Atalanta hai giocato qualche minuto anche in Champions League.
Sì ed è stata un’esperienza incredibile, una sensazione unica. È il sogno di quando ero bambino che si realizza.
In Italia c’è un’attenzione alla tattica unica.
Sì, qui il gioco difensivo è completamente diverso. Ci sono allenatori per ogni reparto, con esercizi particolari. E finché non raggiungi il meglio loro insistono molto. È bello imparare osservando e parlando con gli altri difensori.
Ci sono notizie sulla ripresa dell’attività?
Ancora non abbiamo novità, ci dicono solo di continuare ad allenarsi e stanno cercando di avere novità dalla federazione.
Hai voglia di tornare in campo?
Sì, tanta. Vogliamo che finisca il campionato e per questo non vediamo l’ora di tornare a giocare.
Qual è il tuo progetto per il futuro?
Sono venuto alla Roma per restarci, e far parte della storia di questo club cercando di guadagnare il mio spazio e di avere tante presenze, sono sicuro che migliorerò.
Le maggiori difficoltà in Italia?
All’inizio soprattutto la lingua, ma per il resto è stato tutto tranquillo.
Hai qualche giocatore al quale ti ispiri?
Sì, è Thiago Silva. Un esempio per me e cercherò sempre di migliorare per arrivare ai suoi livelli.