La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Lo score di Georginio Wijnaldum parla da solo: 86 gare con le 26 reti segnate nella nazionale olandese. Quanto basta per capire come José Mourinho lo voglia fortemente alla sua corte, non lesinando neppure con lui le celebri telefonate di seduzione.
Eppure il social che il centrocampista olandese ieri ha postato tradisce ansia. “Cosa succede?“. Succede la cosa più ovvia del mondo. Cioè che la Roma, dopo gli investimenti che sta proponendo, vuole non perdere d’occhio il bilancio, e per questo motivo sta trattando a oltranza col Psg per cercare di ottenere Wijnaldum alle migliori condizioni possibili.
Quali potrebbero essere? Innanzitutto la possibilità di avere il giocatore in prestito col diritto di riscatto (quindi senza l’obbligo, se non a determinate condizioni) e poi che la società parigina paghi oltre la metà del corposo ingaggio che percepisce l’olandese, circa 9 milioni netti (7 più facili bonus), tenendo conto il mese di luglio ormai è virtualmente terminato e le mensilità ridotte a undici.
Basta così? Non proprio, perché il club giallorosso per far scattare l’obbligo di riscatto (dieci milioni chiede il Psg) vorrebbe condizioni non estremamente agevoli, perché l’età non verde di Wijnaldum e le naturali incognite che possono esserci sul suo inserimento in un campionato non facile come la Serie A, vorrebbero mettere gli acquirenti al riparo da brutte sorprese.
I parigini alla fine dovrebbero accontentarlo, nonostante un paio di società di Premier League, a cominciare dall’Everton, stiano sondando anche loro il potente Campos, nuovo uomo mercato dei francesi. Il vero asso nella manica, però, è un altro: il rapporto diretto e più che cordiale che intercorre fra Dan Friedkin e Al-Khelaifi.