Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – «Il pericolo è quello di dimenticare che a Bologna sarà una sfida difficile, una partita che non è già vinta. Hanno cambiato allenatore, vinto le ultime due partite e hanno uno spirito differente. I miei sanno che dovremo essere totalmente concentrati sul match». Non è né cinico né insensibile, Rudi Garcia. Sa bene quanto per tutti sia complicato scendere in campo visto quello che sta succedendo nel mondo («Hanno attaccato le nostre fonti di piacere, teatri, ristoranti, stadi») e che ha visto lui stesso e alcuni calciatori della rosa protagonisti in prima persona. Sa però, allo stesso tempo, che l’unico modo per andare avanti è provare a ritornare alla normalità per «continuare a vivere e non dargliela vinta».
Nel caso specifico i calciatori della Roma «dovranno essere bravi, nel momento in cui si tolgono di dosso gli abiti borghesi, a fare il mestiere più bello del mondo». E a battere il Bologna, per cominciare nel migliore dei modi un ciclo di partite che, entro Natale, dirà con maggiore chiarezza quale verso prenderà la stagione giallorossa, tra campionato e Champions League: «Ma l’unica cosa che conta adesso – il messaggio dell’allenatore – è vincere la partita».
Nell’affrontare la formazione di Donadoni e di Destro («Sarà un piacere ritrovare Mattia, che a Roma è stato protagonista»), Garcia dovrà fare a meno di parecchi titolari: alle assenze già preventivate di Salah e Gervinho, più Totti e Strootman, si è aggiunta all’ultimo momento quella di Daniele De Rossi, escluso dai convocati nonostante fosse tornato ad allenarsi in gruppo da tre giorni.
Garcia ha preferito lasciare il centrocampista a lavorare a Trigoria, invece di portarlo a Bologna, dove sicuramente non lo avrebbe utilizzato. In questo modo gli consentirà di fare almeno due allenamenti veri (oggi e domani) per averlo abile martedì sera, al Camp Nou, contro il Barcellona in Champions League. Il suo posto al centro del campo dovrebbe prenderlo Seydou Keita, anche se non è del tutto da escludere la conferma di Vainqueur, che nel derby prima della sosta per le nazionali non ha sfigurato.
Se quello tra il maliano e il francese è un ballottaggio «tattico» tra due calciatori che giocano nello stesso ruolo, quello tra Maicon e Iturbe è un ballottaggio «filosofico»: la presenza del primo, infatti, comporterebbe l’avanzamento di Florenzi sulla stessa linea di Iago Falque, a supporto di Dzeko. La presenza dell’argentino, invece, lascerebbe l’azzurro sulla linea dei difensori […]