La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – La prima delle regole non scritte del calcio è che, quando le cose non vanno bene, a pagare è sempre l’allenatore. In genere, tutto viene metabolizzato nel silenzio, come se nell’eccellente ingaggio fosse compreso il costo dell’umiliazione. Ecco, nel giorno in cui i tifosi della curva Sud tornano ad accusare la società con due striscioni («L’As Roma non è un gioco», «Basta illusioni, compra campioni»), Eusebio Di Francesco – conscio del momento difficile che da oltre un mese attraversa la squadra – sceglie la linea della sincerità, chiarendo due punti chiave: neppure lui sapeva che a gennaio la proprietà avrebbe deciso di cedere un big; alcuni giocatori in vacanza avrebbero potuto comportarsi meglio.
DZEKO: QUANTO AFFETTO – Perciò Di Francesco oggi si trova a dover sfidare di nuovo la Sampdoria con diversi acciaccati e giocatori costretti agli straordinari, ma soprattutto dovendo di nuovo accollarsi la gestione di Edin Dzeko, (la cui famiglia è travolta dall’affetto «interessato» dei tifosi) per la cui cessione Roma e Chelsea hanno già trovato l’accordo (circa 30 milioni più bonus) in attesa degli aggiustamenti d’ingaggio che giocatore e club inglese stanno cercando. L’allenatore, però, fa fatica a rinunciarvi, soprattutto sapendo che a gennaio in genere la società ha fatto un mercato espansivo, e gli arrivi di Nainggolan, Doumbia, Ibarbo, Perotti ed El Shaarawy, stanno a dimostrarlo. «Sono venuto a conoscenza in questo periodo del fatto che si potesse prospettare un discorso del genere, ma devo essere pronto a tutto – ha detto Di Francesco –. Io lo utilizzerò finché sarà qui. Sicuramente si lega al fair play finanziario, che non devo spiegare io ma la società. Non è che faccio i conti in tasca al club. Ci sarà un motivo. Nessuno si vuole privare dei giocatori importanti. Aziendalista, non aziendalista: dite ciò che vi pare, ma sono andato incontro a qualcosa che non mi sarei aspettato. Le risposte adeguate non devo darle io. Provo a fare al meglio questo lavoro, non posso dirvi altro. Ci sono cose chiare che mi sono state dette: o accetti o torni a casa. Io ho scelto di allenare la Roma, anche nelle difficoltà, e questo è un momento di difficoltà». Una scelta coraggiosa, anche perché in diversi gli avevano consigliato di dimettersi.
CROLLO VACANZE – Sulla squadra è stato altrettanto sincero: «La sosta ha creato più problemi di quello che si poteva immaginare, infatti alla prossima saranno fatte altre valutazioni. In questo percorso qualcosa non ha funzionato. Magari non c’è stata l’attenzione di tutti, anche da parte dei ragazzi in determinate situazioni e questo ci dovrà far pensare per il futuro». Ne consegue che: «Molti sono in condizioni non ottimali, ma sono convinto che sia il momento giusto per tornare a fare più gol».
DEULOFEU: NON CONVOCATO – Stasera ci proveranno Dzeko & Co., in prospettiva forse anche Deulofeu e Vidal, entrambi del Barça. Tra l’altro ieri l’attaccate non è stato convocato per la partita con l’Alaves per scelta tecnica. Forse siamo ai titoli di coda.