Il Messaggero (A. Angeloni) – Mancano 18′ e 30”, ma non è un finale di gara. E’ una partita in miniatura, poco più di un tempo supplementare. Uno sprint, con l’Udinese in angoscia per la retrocessione, la Roma per non perdere il treno Champions. Ci aspettiamo un assalto da parte dei giallorossi, a partire dal fischio di Pairetto, lo stesso che ha sancito la fine di Udinese-Roma al minuto 72, alla luce della preoccupazione generale per le condizioni di Ndicka. La Roma deve ritrovare in pochissimo tempo l’inerzia che ha portato al pareggio di Lukaku dieci giorni fa, dopo un primo tempo bruttino.
Prima dell’interruzione era entrato Dybala (più Karsdorp), che si stava mangiando l’Udinese, era lui la causa di quell’inerzia. De Rossi domani lo riproporrà, da subito, con altri attaccanti (ElSha, più uno tra Azmoun e Abraham), capaci di occupare l’area avversaria per il maggior numero di minuti. L’iraniano e Abraham avranno un ruolo importante, magari li vedremo insieme, uno più avanti e uno più dietro, in un 4-2-3-1 molto offensivo, con Pellegrini al fianco di Paredes e Dybala ed ElSha esterni.