Il Messaggero (S. Carina) – Doveva essere una festa per l’Union St. Gilloise, è festa è stata. Con tanto di regalo: quello di Svilar che permette ai modestissimi belgi di celebrare al meglio l’anniversario per i 127 anni. Esce fuori un 1-1 che diminuisce drasticamente le possibilità di arrivare tra le prime otto in Europa League. Ora bisognerà sgomitare per restare tra le ventiquattro e vista la Roma di ieri non è scontato. Un po’ per le scelte iniziali di Juric, un po’ per l’atteggiamento di chi va in campo e come se non bastasse ci si mettono anche l’ennesima svista arbitrale e l’errore clamoroso del miglior elemento in stagione: Svilar.

Il rigore non concesso a Mancini per fallo di Machida al 29′ appare netto. Non è d’accordo soltanto l’arbitro Brisard che a fine primo tempo deve fronteggiare le proteste di Ghisolfi nel tunnel che porta agli spogliatoi. Per carità, la Roma di certo non pareggia per quell’episodio e a dir la verità non c’è nemmeno quel pizzico di fortuna che a volte servirebbe.
Tuttavia per far girare la carta serve anche qualcosa di diverso. Perché se riesci a trovare il gol quasi per caso non puoi restituirlo con un regalo di Svilar (il serbo su un corner scivola, scontrandosi con Koné, e permette a Mac Allister di pareggiare i conti). Si parlerà di sfortuna ma c’è ben altro. La Roma infatti è una squadra che va avanti come se nulla fosse, ad un ritmo che con il calcio che Juric professava a Crotone, Verona e Torino non ha nulla a che vedere. E così basta anche l’Union St Gilloise, decima nel campionato belga, per mettere a nudo i soliti problemi. L’impressione è che a questo punto serva una svolta. Quella che Juric nonostante l’impegno profuso non è riuscito a imprimere.

Foto: [ Paolo Bruno] via [Getty Images]