Che cos’ha la Coppa delle Fiere in meno rispetto a qualsiasi altro trofeo europeo? Assolutamente nulla, con buona pace di chi perde un derby dopo l’altro ma si consola pensando alla Coppa delle Coppe del 1999, cioè a un trofeo che non esiste più. Non come la Coppa delle Fiere, divenuta Coppa Uefa, ora Europa League, vinta dalla Roma 50 anni e un giorno fa. I sostenitori dell’illegittimità della Coppa delle Fiere sostengono che la competizione non fosse riconosciuta dalla Uefa. Sarà vero? Andiamo a controllare: il torneo, tanto per cominciare, era organizzato direttamente dalla Fifa (e infatti fu il presidente Stanley Rous a consegnare la coppa a Losi, come fece ad esempio nel 1968 al Leeds United). Fu lo stesso Rous peraltro l’ideatore della coppa, quando era segretario della Football Association, assieme ad altri dirigenti europei tra cui il vicepresidente Figc Ottorino Barassi. Il comitato organizzatore, di cui faceva parte la Uefa, era gestito direttamente dalla Fifa, presso la cui sede si tenevano i sorteggi. A prescindere dalla scontata superiorità della Fifa sulla Uefa, e dalla presenza della Uefa stessa nel comitato organizzatore, più di un indizio accerta la continuità tra la Coppa Uefa la Coppa delle Fiere. Intanto il fatto che già dall’edizione 1965- 66, vinta dal Barcellona, il formato della competizione era già quello della Coppa Uefa. Inoltre il presunto mancato riconoscimento da parte della Uefa non è mai stato accertato, come ha fatto notare “El Mundo Deportivo” nel 2003 in un pezzo a sostegno della legittimità del trofeo vinto dal Barça per tre volte (e assegnato definitivamente ai blaugrana – per decisione della stessa Uefa – nel 1971, quando il torneo cambiò nome, dopo una finale con il primo vincitore della competizione, il Leeds United. Ma anche la Coppa Rimet è stata assegnata definitivamente nel 1970, non per questo i titoli mondiali vinti prima di quella data non valgono).
Infine, basta leggere che cosa racconta Hans Bangerter, segretario Uefa dal 1960 al 1968, sulla rivista ufficiale Uefa: «A un certo punto il comitato esecutivo della Uefa pensò che una competizione così importante dovesse essere organizzata dalla Uefa stessa, che avrebbe potuto assicurare il rispetto delle regole standard e avrebbe potuto affrontare questioni arbitrali e disciplinari. La decisione fu presa a Roma nel 1968. Andai a rappresentare la Uefa all’ultima riunione del comitato esecutivo della Coppa delle Fiere e mantenemmo comunque alcuni dei membri del comitato della Coppa delle Fiere nel nuovo comitato organizzatore. Poi nel 1971 decidemmo di assegnare il trofeo alla vincente tra Barcellona e Leeds. Cambiammo il nome in Coppa Uefa, aumentammo il numero delle squadre e producemmo un nuovo trofeo». In pratica, come potrebbe la Uefa disconoscere una competizione alla cui organizzazione ha sempre partecipato e di cui a un certo punto ha semplicemente preso il controllo? Oggi si chiama Europa League, la Roma l’ha vinta nel 1961, dal 1968 è sotto il controllo della Uefa, dal 1971 ha cambiato nome. Altri hanno vinto una coppa che non esiste più.
Il Romanista – Luca Pelosi
PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE