Roma-Udinese 3-0, le pagelle: Pellegrini mio capitano, Bove pitbull. Rui Patricio scacciaguai, Abraham is back

Pagine Romaniste (R. Gentili) – È tutta una questione di tre. Tutto ci ruota attorno. Non a caso è considerato il numero perfetto. Di sicuro è il preferito di questa Roma. Anche la terza casella del campionato dalla ripresa è messa alle spalle nel cassetto delle vittorie. Tre, i gol. Tre, le vittorie. Tre, i punti. Terzo, il posto consolidato.

L’Udinese, avvertito sulle difficoltà che avrebbe incontrato da Mourinho già dopo il 4-0 della Dacia Arena, non entra mai in partita. Ne esce completamente quando Rui Patricio neutralizza il rigore di Pereyra nell’ultimo quarto di gara dell’Olimpico, pronto come non mai ad accogliere il Feyenoord per il ritorno dei quarti di Europa League.

L’azione parte da una leggerezza, l’unica in una gara encomiabile, di Bove. Il giovane centrocampista, piccolo pitbull di Mou che lo aveva affettuosamente ribattezzato “cane malato”, approfitta troppo dell’abilità nelle finte di corpo davanti all’area e finisce per perderla. Samardzic calcia, trovando il braccio di Mancini. Poi ci sono le braccia di Rui.

Riavvolgendo il nastro della gara il copione propone una situazione simile. Addirittura con due stessi protagonisti. Belotti gira di testa l’angolo di Pellegrini: il tiro trova il braccio proprio di Pereyra. Sembrerebbe essere l’ideale occasione per il capitano di riscattare l’errore di giovedì a Rotterdam. Non lo è, per il semplice motivo che dal dischetto va Cristante. Ma il risultato non cambia: palo, questa volta destro rispetto all’angolazione giallorossa. Il legno, il 28esimo colpito, è più generoso rispetto a quello olandese. La palla arriva dritti sui piedi di Bove, che non esita un attimo per deporre alle spalle di Silvestri (37’)

Il portiere dell’Udinese viene poi superato ad inizio ripresa. Da lui, l’uomo più atteso. Belotti, non ancora a segno ma dal peso enorme per i tre punti, si inventa una giocata da 10 per Pellegrini: il capitano romanista accorre e apre l’interno; la gamba di Silvestri la alza quel che basta.  La Roma è terza, a +3 dal Milan e +5 dall’Inter ma anche -5 dalla Lazio. Giovedì la seconda parte della sfida più importante dell’anno. Il Feyenoord troverà una Roma ed un Olimpico carichi e convinti di potercela fare.

LE PAGELLE

Rui Patricio 7,5  La punizione da zona centrale, la più insidiosa, di Samardzic a metà primo tempo aveva le sembianze del pericolo: si dimostrerà essere un innocuo tiro, che giunge tranquillamente tra le braccia di Rui. Dove accoglie anche il rigore di Pereyra.

Mancini 6,5 – Scala subito le marce per chiudere e spazzare chi si avvicina all’area giallorossa. Rimaste incastrate, lo portano in quella dell’Udinese: il secco colpo di testa, centrale su Silvestri, è comunque l’unico vero tiro in porta prima del rigore. Lo stesso che procura per quel braccio sinistro largo. Se la prende con Bove, ne ha tutte le ragioni.

Smalling 6,5 –  Chris, da navigato difensore, percepisce i possibili pericoli bianconeri. Li risolve tutti, anche in maniera più fallosa rispetto al solito. Ritrova l’ordine nella ripresa. E l’ufficialità del rinnovo è nell’aria.

Llorente 6 – Il campionato è ancora roba sua. Rompe le linee: quelle della difesa romanista, quella del passaggio avversario.

Celik 5,5 – Sfoglia il diario personale e rintraccia l’ultima titolarità a fine gennaio con lo Spezia, la aggiorna con la data odierna. L’ingresso è comprensibilmente a rilento, si stabilisce con il tempo, nella forma e nella posizione. Dissennato il passaggio nella ripartenza ad inizio secondo tempo: si alza a campanile, all’indietro. La stessa direzione che intraprende lui. (Dal 75’ Spinazzola 6,5 – Serve la sua spinta giovedì, Mou lo lascia a risposo. Fa l’essenziale, poi il cross per il 3-0).

Cristante 6,5 – Fa di tutto per accendere su di sé la luce del primo tempo. A terra per un brutto colpo alla testa in uno scontro da gioco, l’unica azione al di là del gol, sembrava vicino all’uscita. Resta in campo, arrivando ad avere la chiave del vantaggio. Non indovina la girata dal dischetto, mentre Bove sì. Il palo colpito, soprattutto con questo risultato, non cancella la solida consistenza e precisione della prestazione.

Bove 7 – Pitbull. Un “cane malato” che azzanna e trascina la Roma, in campo, all’inferno per qualche secondo ma poi in classifica. Utilizzato per mischiare le idee alla vigilia del Feyenoord, oggi è il giorno giusto per rivederlo in campo. Che percorre per intero. Lo si può notare un po’ ovunque per annullare azioni e colorarle di giallorosso, come fa con il tap-in vincente su rigore. Troppo fiducioso nei suoi mezzi, ne abusa in un’azione in cui serviva praticità: perde palla davanti all’area, dove il braccio sinistro di Mancini porta l’Udinese dal dischetto. E lì rimane: ringraziare Rui.

El Shaarawy 6 – Ehizibue gli si pianta addosso, impedendogli di scaldare i giri e di percorrere liberamente il perimetro conteso. I minuti però passano e l’esterno di Sottil piano piano scivola lontano dal Faraone: ElSha ne approfitta a fine primo tempo per puntarlo in zona centrale, farlo ammonire e guadagnare un’ottima punizione. (Dal 74’ Zalewski sv – Riposatosi in vista di giovedì).

Pellegrini 7,5 – Gli ingredienti per allontanare il rimbombo del palo di Rotterdam ci sono tutti. Nella centesima presenza da capitano della Roma, arriva lo striscione di vicinanza dei tifosi e l’occasione per rifarsi. Il destino – e la mano di Pereyra – gliela consegna nella stessa maniera: un altro rigore. Ne viene privato da Cristante, che colpisce ugualmente il palo, questa volta più amico. Privo o privato di rigore, da capitano? Combattivo e, paradossalmente, più libero mentalmente, estrae più di qualche gioiello dei suoi. Il gol ne è l’esempio migliore. Esce finalmente tra gli applausi. (Dal 90’ Tahirovic sv – Si rivede).

Wijnaldum 6 – Dal centrocampo in su, direzione porta friulana, Gini vive nell’eden. I movimenti sono sincroni, le scelte giuste. Alternandosi con Bove trova spazio per concludere in porta, non trovandola. (Dal 60’ Matic 6 – La seconda è quella buona. Pronto a subentrare per Cristante, lo fa per l’olandese.

Belotti 7 – Non segna, di nuovo, ma come auspicato contribuisce alla vittoria. Il colpo di testa coglie la mano larga di Pereyra, il delizioso passaggio rasoterra tagliare Pellegrini ed il raddoppio. (Dal 75’ Abraham 7 – Recupero fisico lampo, fondamentale soprattutto in vista di giovedì. Come il gol del tris. È la serata dei piacevoli ritorni: il Feyenoord è avvertito).

Mourinho 7 – “Dobbiamo giocare come squadra”. Insieme, vicini l’un con l’altro, a Pellegrini soprattutto, la Roma consolida il terzo posto. Sempre in maniera essenziale. L’allarme risuona per i rigori sbagliati.

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