Il Tempo (L. Pes) – Quando manca l’istinto del killer, ci pensa l’arbitro a fermare la Roma. Non è stato certo un pomeriggio fortunato quello trascorso ieri dai giallorossi a Monza, che tornano a casa con un solo punto e tanti rimpianti. La rincorsa iniziata con Juric, che aveva portato a due vittorie di fila, si ferma in casa dell’ultima in classifica anche se il tecnico croato questa volta ha tanto da recriminare. Prima del calcio giocato anche stavolta viene quello “arbitrato”. Il contatto tra Kyriakoupoulos e Baldanzi all’87’ nell’area del Monza è da calcio di rigore. Il difensore greco rifila un vero e proprio pestone all’attaccante giallorosso e poco importa se stavano entrambi guardando il pallone. La coppia La Penna-Aureliano ritiene di non dover ricorrere al VAR. E dopo il penalty negato a Shomurodov con l’Empoli e quello non fischiato a Dybala con il Genoa, la Roma può aggiungerne un altro alla collezione stagione, in appena 7 partite.
Poi, però, c’è il campo e la squadra di Juric può soltanto mangiarsi le mani per le tante occasioni fallite. Uscire da Monza senza i 3 punti non è positivo, ma la prestazione della Roma tutt’altro che negativa. Si è vista nuovamente una buona intensità e la giusta aggressività nei duelli a tutto campo. Ma la fase realizzativa resta un problema, perché se non ci pensa Dovbyk i gol non li fa nessun altro. Otto punti su dodici in una parte di calendario abbordabile. Un rendimento che non può soddisfare la Roma desiderosa di tornare in Champions League. E tra due settimane arriva l’Inter.