Il Messaggero (U.Trani) – Si alza la nebbia, appare la Roma dei Faraoni. Salah ed El Shaarawy santificano il secondo successo di fila di Spalletti che, sfruttando l’anticipo, raggiunge per una notte l’Inter al 4° posto. Il 2 a 0 contro il Sassuolo, considerate le 6 assenze, è risultato pesantissimo per la zona Champions. E meritato per il dominio nella prima parte. Nel finale la solita ingenuità, con il rischio di buttare 2 punti. Ma Berardi ha calciato fuori il rigore del possibile pari.
BOLLINO QUALITÀ – Così, al 7° tentativo, la Roma torna a vincere in trasferta. Al Mapei Stadium non fa mai cilecca: 3 successi su 3 visite. Spalletti stavolta punta sulla tecnica e dà spazio ai suoi migliori palleggiatori: Keita, Pjanic e l’esordiente Perotti. Non è, però, l’unica novità per il 4° match della sua gestione. A Reggio Emilia presenta il 4° assetto diverso: il 4-3-1-2. Perché, oltre a servirgli per mettersi a specchio con il Sassuolo che non abbandona il 4-3-3, gli consente di rinunciare al centravanti. La Roma, come spesso è accaduto con Garcia quando non ha avuto a disposizione nè Dzeko nè Totti, rinuncia alla prima punta. Gli attaccanti, partendo larghissimi, sono Salah ed El Shaarawy, il trequartista è Perotti che mostra subito personalità e affidabilità. Nel rombo di centrocampo, Keita vertice basso, affiancato da Pjanic e Nainggolan che spesso si scambia la posizione con Perotti. Il copione non è mai monotono proprio per la rinuncia a ruoli fissi e al tempo stesso diventa efficace perché non dà punti di riferimento agli avversari. Dietro la difesa è a 4, anche se Maicon ha libertà di sganciarsi, coperto a destra da Ruediger che in mezzo, per la squalifica di Manolas, fa coppia con De Rossi.
CORSIA PREFERENZIALE – La fascia destra regala più chance a Spalletti. La spinta di Maicon si fa sentire, ma sono soprattutto Pjanic e Salah a fare la differenza su quel lato. Il primo verticalizza per il secondo, Peluso si allarga troppo a sinistra e lascia la visuale libera all’egiziano che, piazzando da fuori area sul palo lontano, ritrova il gol in campionato dopo più di 3 mesi: segnò al Franchi contro la Fiorentina il 25 ottobre nella notte dell’ultimo successo della Roma in trasferta. L’arbitro Calvarese, sul lato opposto, ignora l’entrata di Vrsaljko su El Shaarawy e nega il rigore evidente ai giallorossi. Salah, si scatena in contropiede, favorito dalla spavalderia del Sassuolo, e offre la palla del raddoppio sia a Maicon che a El Shaarawy. Entrambi concludono fuori. Il tridente di Di Francesco non è affilato come nelle giornate migliori e Szczesny, almeno nel primo tempo, non ha lavoro.
FRAGILITÀ MUSCOLARE – Prima dell’intervallo si arrende De Rossi. Colpa del polpaccio sinistro. E’ il 16° infortunio muscolare. Entra Gyomber, ma va a sinistra, con Zukanovic spostato al centro. Nella ripresa il Sassuolo alza il ritmo, ma non riuscirà ad andare a dama: solo 7 punti in 8 gare. La Roma si abbassa, ma Salah riparte ancora e spreca la chance per il 2 a 0, calciando debolmente addosso a Consigli, e fa arrabbiare l’allenatore per aver ignorato Nainggolan piazzato meglio. Dopo un’ora tocca a Vainqueur, fuori Pjanic, per avere più dinamismo. Di Francesco risponde con Falcinelli per Trotta e Pellegrini per Biondini. Maicon è stanco, dentro Emerson. In 4 partite 23 i giocatori utilizzati da Spalletti. Nel finale difesa mai vista: da destra Gyomber, Ruediger, Zukanovic e, appunto, Emerson. Szczesny è super sulla girata di Acerbi. Nainggolan rischia di rovinare tutto: 2 falli in 15 minuti su Pellegrini, il secondo in area. Rosso e rigore. Ma Berardi spara nella curva dei tifosi giallorossi che esultano. E lo faranno ancora a fine recupero: Perotti ruba palla e invita El Shaarawy a segnare il 2° gol in 2 partite. La Roma, dopo 3 mesi e mezzo, vince 2 gare di fila. Per il terzo posto, ora a 1 punto.