La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Le parole, a volte, compiono magie. Ad appena tre giorni da quando Francesco Totti ha incoronato Lorenzo Pellegrini come suo erede, ecco che il capitano della Roma ha tirato fuori dal cilindro una prestazione proprio stile “tottiano”, santificata da una doppietta che ha indirizzato l’esordio nei gironi di Conference League contro il CSKA Sofia lungo i binari previsti.
Doveva essere una festa, la partita delle sei vittorie in altrettanti match e addirittura, vedendo sulla panchina dei bulgari solo sei giocatori, tutto sembrava una formalità. Così è stato, grazie a un 5-1 certificato dalle reti di Carey, El Shaarawy, Mancini, Abraham e appunto la doppietta di Pellegrini.
Pellegrini sugli scudi di una Roma che non ha soddisfatto del tutto Mourinho, ma che si può permettere anche il lusso di una partenza handicap. Infatti Carey al 10′, sfruttando una indecisione della difesa, porta gli ospiti in vantaggio. Così ci vuole una prodezza del capitano a riportare i ragazzi di Mou in linea di galleggiamento. Quanto basta per capire che Pellegrini, a un passo dal rinnovo, dovrà però essere retribuito di conseguenza. Di sicuro, comunque, la pratica appare più aggrovigliata di quella che lo Special One macina sul campo, pur schierando una Roma con la mediana e l’attacco – a eccezione di Pellegrini – tutta diversa rispetto alle ultime partite, e rilanciando in difesa Smalling e Calafiori.
Sarà per questo che il 4-4-2 del Cska in avvio approfitta dei nuovi meccanismi giallorossi per condannare allo svantaggio, per la prima volta in stagione, i ragazzi di Mourinho. Pur non disdegnando sortite, comunque, i rimaneggiati bulgari mettono in mostra tutta la propria inadeguatezza. Non basta che Lam si sdoppi, perché la grinta di Shomurodov e, appunto, la classe di Pellegrini portano la Roma nell’area del Cska. E se il portiere Busatto è bravo due volte a stoppare Shomurodov lanciato a rete, nulla può sul gioiello di Pellegrini al 25′ e sulla conclusione dal limite di El Shaarawy.
Con la partita in ghiaccio, arriva l’espulsione di Wildschut che scompagina il già fragile Cska e la Roma ne approfitta per maramaldeggiare con le reti di Mancini, propiziato da un palo di Smalling su azione d’angolo, e il primo gol all’Olimpico di Abraham.