PAGINE ROMANISTE (Anna Giulia Ruggeri) – La vittoria casalinga di ieri sera sul Torino è stata in un certo senso liberatoria, sia sotto il punto di vista della prestazione e qualità di gioco, sia per quanto riguarda il morale e le certezze da ritrovare.
Il primo che ha tirato un sospiro di sollievo è Rudi Garcia, bersaglio di critiche tra Bayern andata e Monaco ritorno, partendo dalla troppa sfacciataggine in casa, arrivando alla codardia fuori, in una strada che sembrava essersi un po’ persa, fatta del pareggio a Genova con la Samp e della deludente sconfitta in trasferta a Napoli.
Ieri tutto questo è sembrata soltanto una piccola parentesi, in una serata che già era una festa, prima ancora del fischio di inizio, per il rientro di un grande campione: Kevin Strootman dopo 8 mesi è tornato, accolto da un abbraccio commuovente dell’Olimpico.
Da sottolineare anche il tripudio dei gesti tecnici, ad andare in gol sono due insospettabili: Torosidis e Keita, entrambi alla prima rete stagionale, che fanno salire ad 11 il numero degli uomini andati a segno da inizio campionato, trasformando la famosa cooperativa del gol, caposaldo del gioco di Garcia, nella formazione del gol.
E Adem Ljajic, autore di una splendida rete, meno esemplare invece l’esultanza…
Non è l’unico ad essere polemico in una serata che non doveva esserlo, Francesco Totti, quando al 71’ deve lasciare il campo a Mattia Destro, per la prima volta dalla gestione Garcia, non la prende bene, complice probabilmente l’ammonizione che lo costringerà a saltare per diffida la gara contro l’Atalanta al rientro dalla sosta.
Nella testa del numero dieci romanista c’era sicuramente la voglia di giocare tutti i novanta minuti e magari di segnare, sapendo di avere davanti un lungo periodo di riposo, ma è una reazione che in pochi si sarebbero aspettati.
Minimizza il mister che già sul momento va per abbracciarlo e a fine partita dichiara: “Con il Capitano nessun problema, nello spogliatoio abbiamo chiarito tutto, meno male che ha voglia di giocare…”, e non dà peso neanche al gesto dell’attaccante serbo: “Non ho visto comportamenti strani, Adem ha giocato una grande partita, si è sacrificato e ha segnato un gran gol. Questo mi interessa”.
Tra note positive e piccole scaramucce, la Roma arriva comunque alla sosta seconda in campionato e nel girone di Champions, risultati che certo non si accostano alla parola crisi di gioco e/o di spogliatoio.