Il Messaggero (S. Carina) – Aveva ragione Walt Disney: “Tutti i sogni possono diventare realtà se solo abbiamo il coraggio di inseguirli”. E se l’affare-Lukaku, come sembra, verrà definito nelle prossime ore, bisognerà dare merito alla Roma di averci creduto. In silenzio, funestata dai paletti del Fpp e dall’insoddisfazione crescente della piazza, aspettando i giorni del Condor.
Solo così – e Mou ieri lo ha spiegato bene in conferenza – si poteva arrivare a Big Rom. Non un centravanti ma il centravanti. Quello con la C maiuscola, capace di cambiare umori, pareri e obiettivi. Perché se José ha bollato la Roma attuale tra il 5° e l’ottavo posto, con Romelu cambia tutto. E pazienza se ci vorrà del tempo per fargli ritrovare la migliore condizione atletica (attualmente si sta allenando con l’U21 dei Blues), se arriverà con la formula del prestito e se nelle ultime due stagioni ha giocato al di sotto dei suoi standard. Lukaku è Lukaku, soprattutto in un campionato italiano partito senza padroni riconosciuti.
Il belga da tempo ha un accordo con la Juventus e inizialmente come alternativa preferiva un club che giocasse la Champions. Il fatto che nessuno al momento si sia fatto avanti, agevola la Roma. Romelu è lusingato della proposta giallorossa ma il carattere del ragazzo si conosce: volubile, istintivo, ascolta tutti, in primis l’avvocato Ledure, ma poi decide lui. Pagato 115 milioni nel 2021 dai Blues, al 30 giugno scorso pesava sul bilancio del Chelsea per 69 milioni, dopo due anni di ammortamento. Impossibile imbastire, ad oggi, un obbligo di riscatto.
La Roma vuole fare presto, definire la trattativa nel più breve tempo possibile, consapevole che più i tempi si allungano e più c’è la possibilità di un inserimento di una big europea. I Friedkin e Pinto, dopo aver assistito ieri sera al match tra Chelsea e Luton a Stamford Bridge, si sono intrattenuti con la dirigenza inglese a cena. Tutto lascia pensare che Romelu sia ormai ad un passo. C’è la volontà di fare presto: oggi nuovo incontro in programma con la volontà di chiudere. Per Abraham servirono 4 giorni di trattative per convincere il ragazzo. Per Lukaku si spera ci voglia molto meno. Forse già in giornata la fumata bianca.