Uno stadio in bianco nero potrebbe essere anche un colore gradevole, ma non quando si tratta di quello della Roma. Eppure il club giallorosso, ora nelle mani di James Pallotta non bada tanto alle rivalità sportive quando si tratta di affari. Tra gli innumerevoli operatori immobiliari tra cui poteva scegliere, ha preferito affidarsi alla Cushman & Wakefield, società di consulenza immobiliare che dal 2007 è proprietà (per il 70%) della Exor, la holding della famiglia Agnelli che detiene a sua volta la maggioranza della Juventus. La società ha conferito alla Cushman & Wakefield il mandato di advisor esclusivo per l’individuazione di un’area, sul territorio comunale di Roma, dove insediare il nuovo stadio. “L’advisor – recita il comunicato del club – ha già attivato il processo di selezione delle opportunità presenti sul territorio cui seguirà una attenta analisi tecnica, che permetterà di arrivare ad una scelta definitiva entro giugno 2012″. Certo la Exor ha alle spalle la realizzazione dello stadio della Juventus, decantato come un gioiello, ma che ha già procurato qualche grattacapo agli Agnelli. Primi fra tutti, un forte indebitamento della società (oltre 120 milioni di euro) e una inchiesta della procura di Torino che ipotizza che siano state fatte carte false per dotare il nuovo stadio della agibilità in tempo utile per l’apertura del campionato. Per alcune sovrastrutture sarebbe poi stato utilizzato acciaio non conforme. L’avvio della ricerca dell’area dello stadio romano appare comunque in linea con la nuova politica della società che nei giorni scorsi ha lasciato trapelare il nome della Disney come nuovo partner commerciale. Mark Pannes, amministratore delegato della Roma e braccio armato del Raptor Accelerator di James Pallotta, sarebbe vicino a stringere l’intesa commerciale con il gruppo statunitense.
Repubblica.it – Walter Galbiati
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