La Gazzetta dello Sport – «Il vero traghettatore della Roma è Rudi Garcia». Una frase che è circolata nelle ultime ore riguardo il destino del tecnico giallorosso, che con il passare del tempo vede rafforzarsi la sua posizione. Restano in piedi le alternative (Spalletti e Bielsa), c’è il presidente Pallotta che non ha posto il veto di fronte a una svolta in panchina, come altre volte era accaduto, ma al tempo stesso c’è anche una società che temporeggia, perché l’idea di cambiare strada a fine stagione inseguendo il sogno Antonio Conte (o magari quello di Unai Emery) è più forte persino della tentazione di decidere di pancia, dunque di esonerare Garcia subito dopo lo Spezia e ancora prima di Roma-Genoa.
E allora ecco la situazione di stallo. Trigoria decide di non decidere. Anche perché un colloquio con l’allenatore ha convinto i dirigenti a concedere un’ultima possibilità, in fondo a un ritiro pre-Genoa. Ovvio che un passo falso domani farebbe in ogni caso precipitare la situazione. Anche perchè a Trigoria finora non hanno trovato un nome spendibile per ‘traghettatore’, disposto ad accettare solo un contratto fino a fine stagione. Un traghettatore, appunto, da salutare e semmai ringraziare per poi sposare nuovi progetti.
Nel frattempo resta Garcia, che viene descritto perfettamente in grado – così è stato anche nelle ultime ore – di isolarsi da una città che gli brucia intorno.