Roma, Sabatini: “Garcia resta al 100%”. Ma decide tutto Pallotta

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Garcia? Resta. Al cento per cento, certo. Così Walter Sabatini, dalla terrazza del Campidoglio, prova a chiudere la questione aperta dalla conferenza stampa di sabato dell’allenatore francese. Lo strappo però è tutt’altro che ricucito, e mai come stavolta il destino della Roma che verrà passa dalle volontà del presidente Pallotta.

GARCIA RESTA“, MA DECIDE PALLOTTA – Accaldato, dopo una giornata iniziata con l’aggressione a Yanga-Mbiwa e proseguita prima con le consuete riunioni romane, poi con un’iniziativa benefica con la fondazione Roma Cares per i bambini delle case famiglia, Sabatini è tornato a parlare. L’eco delle frasi di Garcia sulla Roma che non può competere con la Juventus – oggi e domani – è ancora nell’aria: l’attesa, inevitabilmente, si concentra soprattutto sul summit di giovedì a Londra tra Pallotta, lo stesso Sabatini, Baldissoni, Zanzi e proprio Garcia. “Quella di Londra sarà una riunione programmatica in cui stabiliremo una linea di azione“, prova a spiegare il ds dalla terrazza Caffarelli, dei Musei Capitolini. “Non è una cosa straordinaria – aggiunge – non attribuitegli troppo significato, è come l’anno scorso…”, bluffa. Poi, salendo in macchina: “Garcia? Resta. Al cento per cento? Certo“. Capitolo, però, tutt’altro che chiuso. Perché mai come stavolta la decisione sul futuro dell’allenatore, dopo lo strappo di sabato, è in mano a Pallotta. E le poche sicurezze che arrivano dall’America confermano che il numero uno non abbia preso affatto bene l’uscita pubblica del proprio allenatore. “Se la Roma riuscisse a competere per lo scudetto anche iniziative del genere avrebbero un peso maggiore“, ammette poi il ds.

SABATINI CICERONE DEI BAMBINI PER ROMA CARES – L’occasione per affrontare l’argomento, da parte del direttore sportivo, era di quelle a cui non si può dire no.  A portare Sabatini in Campidoglio la splendida iniziativa di Roma Cares, “Giocare è un’arte“, in favore dei bambini delle case famiglia che per l’occasione hanno potuto beneficiare di una visita guidata dei Musei Capitolini, con un cicerone d’eccezione: il ds della Roma. Dopo un viaggio turbolento verso il cuore dei palazzi romani, accompagnato in auto dal chiacchiericcio nervoso delle radio romane, il ds ha potuto dedicarsi solo ai bambini: un lungo tour per le sale dei Musei, parlando della storia della città, della lupa capitolina, di Marco Aurelio – che nella statua equestre domina la piazza – il tutto interrotto solamente da una sosta per l’immancabile sigaretta. Bambini conquistati dalle sue parole, foto di rito (con la mascotte del club), anche l’assessore alle politiche sociali Francesca Danese emozionata e soddisfatta. “Roma non si è fatta in un giorno“, il messaggio di Sabatini alla giovane platea. Almeno su questo punto, lui e Garcia la pensano allo stesso modo.

YANGA MBIWA AGGREDITO: “FATTO CHE CI RATTRISTA – La mattinata della Roma era stata turbata dalla notizia di un’aggressione, nella notte, al difensore Yanga-Mbiwa. Intorno alle 2, dopo la partita, mentre il giocatore – eroe del derby vinto sulla Lazio con il gol del 2-1 finale – lasciava in zona via del Corso un noto locale, è stato avvicinato da due persone, visibilmente alterate, che prima hanno iniziato ad insultarlo, poi hanno tentato di aggredirlo, sfilandosi la cinta e brandendola contro di lui accompagnando il tutto con insulti (qualcuno dice anche di stampo razzista), e offese come “romanista di m…“. Yanga-Mbiwa, in compagnia di altri due amici, si è allontanato scappando verso Galleria Colonna, prima che i due si dileguassero alla vista di una volante della polizia. Lui, nemmeno troppo turbato, ha rassicurato in mattinata i dirigenti e nel pomeriggio è partito per Parigi, dove resterà in vacanza. Sabatini però non ha gradito l’episodio:Un fatto che ci rattrista veramente, stiamo parlando di un ragazzo educato, siamo rammaricati. Lui ha reagito con molto spirito, non ha voluto drammatizzare perché non è nelle sue abitudini, a noi ha detto di non aver nemmeno avuto troppa paura”.

repubblica.it (Pinci, Monti)

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