Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Ha postato la sua ultima foto sui social il 3 luglio, quando ancora credeva di potersi ritagliare il suo spazio al Paris Saint Germain con il duro lavoro e la possibilità di convincere il neo arrivato Luis Enrique a dargli una possibilità. Si sbagliava di grosso, perché il tecnico spagnolo e il club parigino gli hanno dato subito il benservito e il mandato di cercare una nuova squadra da cui ripartire a titolo definitivo.

Tra le poche offerte arrivate, una tournée di mezzo in Giappone, le amichevoli e le panchine senza giocare. L’ultima ieri contro l’Inter, quando Renato Sanches ha visto i suoi scendere in campo e lui restare tutti e novanta i minuti in panchina.

L’ennesimo messaggio di Luis Enrique (che una volta lo ha utilizzato anche terzino destro, solamente per mettere una toppa nella formazione) a trovare squadra, fornendo un assist alla Roma. Così va avanti la trattativa tra il club giallorosso e il Psg. Va avanti, sì, ma piano. Perché il club parigino sta sperando ancora di ricevere un’offerta per il centrocampista portoghese che possa permettergli di liberarsene una volta per tutte, quindi a titolo definitivo.

Invece gli unici passi concreti sono stati fatti da Pinto, ma sempre con la formula del prestito con diritto di riscatto. Un’operazione in stile Wijnaldum (che, a proposito, ancora spera di tornare nella capitale) e che non vincola i capitolini a farsi carico il prossimo anno di uno stipendio importante e del prezzo del cartellino. Un’operazione vantaggiosa per la Roma, che vuole chiudere entro i prossimi dieci giorni la trattativa con il club e quella con il giocatore, non certo per i parigini che prima di arrivare alla fumata bianca con Pinto stanno temporeggiando alla ricerca di un acquirente che possa portare quantomeno un obbligo di riscatto.

La trattativa procede, non velocemente, ma comunque procede. E di fatto – salvo clamorosi inserimenti o ripensamenti – l’affare si farà. Tra qualche incertezza del giocatore, che sperava di trovare una squadra che giocasse la Champions, e di Mourinho, che avrebbe voluto un centrocampista diverso per il suo gioco, ma soprattutto che potesse dare delle certezze sul piano atletico.

Gli infortuni preoccupano il tecnico e il suo staff: c’è naturalmente il timore che la squadra nel bel mezzo della stagione, tra campionato e coppe, sia costretta ai salti mortali per infortuni, quelli che hanno allontanato la Roma dalla qualificazione alla Champions nell’ultimo mese e mezzo della passata stagione.