Roma, quanti guai per il ritorno: nessuno fa gol e si ferma Dybala

La Repubblica (M. Pinci) – La Roma somiglia a quei palloni gonfiabili di forme assurde che ieri, sulle tribune del De Kuip di Rotterdam, i tifosi sventolavano. Li lanciavano contro la rete protettiva che le istituzioni locali hanno messo lì per evitare che i giocatori fossero feriti dal laccio di accendini come una settimana fa.

Ecco, la Roma ricorda quei gonfiabili sulla rete: dopo settimane a nascondere i propri problemi, la squadra di Mourinho ha finito per sbatterci contro. Undici mesi dopo avergli portato via la Conference League, ha concesso al Feyenoord di vendicarsi: 1-0 a Rotterdam.

Per la terza volta in un mese, Mourinho deve spiegare percHé la sua squadra non riuscita segnare: “Non facciamo tanti gol, abbiamo questa difficoltà”. E non solo perché, come ha scherzato lui, “non abbiamo Haaland“. Il problema è che tra una settimana, all’Olimpico, quando per centrare la semifinale avrà bisogno di vincere con due gol di scarto, non solo non avrà Haaland, ma rischia di dover fare a meno anche dei migliori attaccanti in organico.

Dybala s’è piantato in mezzo al campo dopo nemmeno 25 minuti: è uscito tenendosi l’adduttore e coprendosi gli occhi umidi. Abraham invece è stato costretto a uscire per un infortunio alla spalla. Come non bastasse, nello spogliatoio del De Kuip potrebbe essere germogliato un caso Pellegrini.

Sostituito all’intervallo, dopo un primo tempo mediocre, ma soprattutto pochi istanti dopo aver incenerito l’occasione che avrebbe permesso alla Roma di passare in vantaggio prima della pausa. Da tempo non è più decisivo, persino Mourinho, il suo più grande sostenitore – anche nella trattativa per il rinnovo – s’è arreso, togliendolo dal campo “per scelta tecnica, non certo per il rigore“.

 

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