Il Corriere dello Sport (J. Aliprandi e C. Zucchelli) – José Mourinho farà di tutto per regalare alla Roma la terza finale di fila. Dopo Tirana e Budapest, Mou vuole portare ¡ romanisti a Dublino e questa è la condizione imprescindibile per spiegare quanto segue. Perché per la Roma il cammino europeo non sarà facile. Intanto perché per le prime quattro giornate non avrà Mourinho in panchina: tornerà contro il Servette, in Svizzera. E poi perché perché nell’elenco Uefa potrebbe non avere due nuovi acquisti e gli indiziati sembrano essere Kristensen e Azmoun.
Sono ore intense a Trigoria perché l’elenco va presentato entro la mezzanotte di oggi e vanno fatti calcoli precisi, dettagliati, senza sbagliare nulla. Lo scorso inverno, ad esempio, ci fu qualche intoppo che portò all’ esclusione di Solbakken, appena preso, e all’inserimento di Zaniolo, poi venduto di la pochi giorni. Quell’errore, oggi, è una fortuna perché nel bilancio tra entrate e uscite si possono mettere sia il costo del cartellino sia l’ingaggio di Nicolò.
In lista A, quindi, la Roma avrebbe: Rui Patricio, Karsdorp, N’Dicka, Smalling, Aouar, Paredes, Llorente, Celik, Renato Sanches, Lukaku, Dybala e Svilar. Come giocatori di formazione italiana: Cristante, Mancini, Spinazzola, Bellotti e El Shaarawy. Come giocatore di formazione locale il solo Lorenzo Pellegrini: questo costringerà la Roma, come a febbraio, a ridurre il numero di giocatori in lista, anche perché Zalewski, Bove, Boer e Pagano saranno in lista B, quella cioè dedicata ai ragazzi nati dopo il primo gennaio 2002.
Ma ieri filtrava preoccupazione, in questo senso, perché la Roma rischia di iniziare il cammino europeo, giovani compresi, con 22 giocatori veri. A febbraio erano 24 e due pedine in meno, considerando che si giocherà sempre e considerando tutti quei calciatori che faticano a fare tre partite in una settimana, rischiano di essere già un fardello pesante.