Il 18 novembre 2020 la Roma ha annunciato come nuovo dirigente Tiago Pinto. Oggi, alla sua sesta finestra di calciomercato con i giallorossi, si può dare un giudizio sull’operato fin qui svolto dal portoghese. Oltre agli importanti risultati sportivi, la Roma del portoghese è stata ed è una grande protagonista del calciomercato. In due anni e mezzo il General Manager ha portato nella Capitale giocatori di livello internazionale come Dybala, Matic, Rui Patricio e Abraham.
Tiago Pinto è un mago delle cessioni. Infatti, nei suoi due anni e mezzo a Roma, il dirigente giallorosso ha realizzato tramite il mercato più di 100 milioni di euro. Riuscendo a cedere quasi tutti i giocatori a margine del progetto. In primo luogo, il dirigente giallorosso è riuscito a cedere molti giocatori che erano stati acquistati dalle precedenti gestioni e che vivevano situazioni complicate dal punto di vista ambientale o un momento di stallo della propria carriera come Pau López, Carles Perez, Under, Olsen, Florenzi, Diawara e Kluivert, solo per fare alcuni esempi. Questo è stato possibile anche grazie alle scelte operate in sede di mercato per valorizzare i giocatori in uscita. Rilanciati grazie a prestiti strategici che hanno aiutato a rivalorizzarli.
Oltre ad aver ceduto i giocatori a margine del progetto, la dirigenza giallorossa ha saputo valorizzare e cedere i propri giovani. Questo è stato possibile anche grazie al lavoro di José Mourinho, che ha lanciato molti “bambini” del settore giovanile. Gli ultimi della lista sono Volpato e Missori (10 milioni complessivi) e Tahirovic (circa 7,5 milioni). Un anno fa, invece, è stato il turno di Felix Afena-Gyan, passato alla Cremonese per circa 6 milioni.
Il lavoro in sede di mercato acquisisce ancor più valore se si considera che la Roma deve fare i conti con i paletti imposti dal Financial Fair Play. Lavorare con queste limitazioni non è semplice, ma il club giallorosso sta dimostrando che esiste una strada per intraprendere un percorso di crescita, del Club e della rosa, anche con i limiti imposti dalla Uefa. L’obiettivo che si è data la società di Trigoria era quello di fermarsi a una certa soglia di plusvalenze, accettare di pagare una multa contenuta ed evitare di vendere pezzi pregiati della propria rosa. La proprietà e tutto lo staff dirigenziale avevano già preso questa decisione mesi fa. (gianlucalucadimarzio.com)