La Repubblica (M. Pinci) – Le ultime ore per la Roma sono state come una tempesta di pioggia il primo giorno di ferie: abbastanza per capire che ciò che ti aspetta non sarà una vacanza. Un infortunio alla spalla ieri ha tolto a Mourinho anche Zaniolo, dopo la frattura della tibia di Wijnaldum, domenica, e prima che i 3 punti contro la Cremonese, regalati dal colpo di testa di Smalling, gli rendessero meno angoscioso l’inizio della settimana che lo accompagnerà sabato allo Juventus Stadium.
Un infortunio sfortunato e casuale, quello di Zaniolo: uno scatto, Lochoshvili che gli toglie palla e lui che cade sulla schiena. Il dolore urlato indicando subito la spalla sinistra, per far capire a tutti che stavolta non c’entrava il ginocchio. Poi la corsa a Villa Stuart sull’auto del papà e i test medici, spietati: lussazione.
Ma lui l’ha presa abbastanza bene: “Per tutti i gufi che speravano in qualcosa di grosso… ci vediamo tra tre settimane“. L’obiettivo è tornare il 18 settembre con l’Atalanta, prima della sosta. “È stato duro per noi ieri – ha ammesso Mourinho – sentivamo la tristezza anche prima della partita. Poi l’infortunio di Nicolò è stato brutto. E lì subentra la paura“.
Sabato allo Stadium ci sarà l’esame-Juventus: il match che dopo i 6 punti sofferti con due squadre costrette a salvarsi, definirà la dimensione reale della Roma. Senza Pogba, Di Maria, Wijnaldum e Zaniolo: se sarà una sfida tra candidate al titolo lo dirà il tempo, per ora è il derby della sfortuna.