Corriere dello Sport (R. Maida) – Quello che giovedì sembrava sorprendente ieri è diventato concreto: Lorenzo Pellegrini potrebbe restare fuori. Mourinho non ha detto niente ai giocatori sulla formazione che comincerà la partita contro il Napoli ma dalle prove tattiche ha lasciato intendere che il capitano non è sicuro del posto. L’esclusione, già testata in casa del Sassuolo, rappresenterebbe un avvicendamento quasi naturale, in linea con la rinuncia a Spinazzola (molto deluso) e di Renato Sanches: la sconfitta contro il Bologna ha lasciato il segno nella testa dell’allenatore che ha bisogno di un buon livello di intensità agonistica per evitare un’altra figuraccia.
In questo senso Pellegrini, come gli altri due, paga il ritardo di condizione. Non c’è da parte di Mourinho l’intenzione di punirlo. Semmai di scegliere per il bene del gruppo e anche suo. La Roma quindi prepara una tattica accorta ma anche aggressiva. E in un confronto molto fisico, la formula con il doppio centravanti ha ragione di esistere: Belotti più Lukaku per dare peso e centimetri negli ultimi trenta metri. Nella rifinitura in realtà Mourinho ha alternato Belotti ed El Shaarawy di fianco al totem dell’attacco, prevedendo una sorta di staffetta. Vedremo se comincerà con l’uno o con l’altro.
Secondo questo test dunque il centrocampo sarebbe composto dal regista classico, Paredes, una mezzala fisica come Cristante e una dinamica come Edoardo Bove. A sinistra, il sostituto di Spinazzola sarà Zalewski mentre a destra Kristensen è sempre in vantaggio su Karsdorp: anche a Bologna è piaciuto a Mourinho “nonostante i limiti tecnici”. Dovrebbero essere dunque quattro i cambi rispetto a domenica scorsa, a cominciare da Lukaku che rientra dalla squalifica. In difesa, come era facile prevedere, Mancini ci sarà. Ha saltato quattro allenamenti, per i problemi di pubalgia, ma non rinuncia alla partita nel momento di emergenza.