La Roma gioca sempre di sera. E’ ben comprensibile a tutti che partite come quelle contro l’Inter, il Milan o la Juventus vengano disputate alle 20 e 45, sono quelle contro le così dette “grandi”, squadre sempre impegnate nelle coppe europee, molto seguite e che offrono uno spettacolo degno certamente della prima serata. Il discorso inizia a complicarsi però quando a loro vanno ad aggiungersi: Catania, Sampdoria, Udinese, Torino, Fiorentina, Cagliari, Genoa, Parma e Chievo, soltanto per quanto riguarda le sfide casalinghe e non dimentichiamoci del derby, anche se quello ormai sembra essere diventato molto più un problema di ordine pubblico che di calendario. Stando a guardare quest’elenco direi che diventa sempre più difficile conciliare il sogno di riportare le famiglie all’Olimpico con il desiderio di offrire eventi mediatici serali. Le grandi del nord hanno più seguito dei giallorossi e soprattutto distribuito più omogeneamente nel paese, questo rende ancora più strana la decisione di una Roma costantemente sotto i lampioni e, considerando anche i risultati, sempre meno sotto i riflettori. Ricapitolando su 38 giornate totali la Roma ne ha giocate soltanto 13 alle 15.00, ma la cosa ancor più sorprendete è che di queste solamente 3 si sono disputate davanti al suo pubblico. Se poi vogliamo dare un’occhiata agli appuntamenti ad ora di pranzo, per i giallorossi continua la dieta, sono solo due le sfide alle 12.30, contro Atalanta e Bologna , di cui unicamente la prima all’ Olimpico. Speriamo che nella stagione che verrà le cose vadano diversamente in molti ambiti, compresa la scelta degli orari, soprattutto per far riavvicinare un pubblico a tuttotondo al tradizionale appuntamento della domenica pomeriggio allo stadio. Per quanto riguarda invece il futuro più prossimo, ovvero la partita con il Milan, non possiamo che dire: “Roma nun fa la stupida stasera…”, anzi ci correggiamo: Roma nun fa la stupida ogni sera!
Eugenio Catalani