La Gazzetta dello Sport (O.G.B. e G. Saetta) – Il pareggio della Roma a Monza può essere interpretato in due modi diversi: imprecisione o sfortuna. Ci si chiede come abbia fatto la squadra di Ivan Juric a non portare a casa una partita che ha dominato e nelle quale ha creato delle grandi occasioni. Però, se sei davanti alla porta e tiri fuori, non è sfortuna, è imprecisione. Il tiro in porta è la parte fondamentale nel calcio. Polemiche nel finale con i giallorossi che si lamentano per uno step-on-foot di Kyriakopoulos su Baldanzi: situazione non sanzionata. Proteste giuste, ma che non cambiano il fatto che la Roma avrebbe già dovuta chiuderla la partita.
La Roma ha sin da subito schiacciato i brianzoli, Nesta si difende come può ma i giallorossi fanno fatica a concretizzare ogni volta che manca Paulo Dybala. Il blocco basso del Monza costringe poi a forzare l’ultimo passaggio e conduce all’errore dei calciatori giallorossi. Nella ripresa, la squadra di Juric alza il ritmo e trova il gol con Artem Dovbyk, dando ormai per spacciato il club lombardo. Ma alla fine la rete del pareggio i padroni di casa la segnano davvero, con Dany Mota che punisce la retroguardia della Roma. Ma tanta, troppa imprecisione da parte del club capitolino e i centimetri fanno la differenza tra gol ed errore, tra campione e buon giocatore, tra vittoria e pareggio.