Roma pareggio con la Samp, la salva Dzeko bomber in uscita

Corriere della Sera (L.Valdiserri) – E ora, che fare? L’interrogativo leninista resta attaccato alla Roma dopo la trasferta di Marassi, nel recupero contro la Sampdoria, che poteva essere la definitiva discesa all’inferno e invece lascia i giallorossi nel limbo del quinto posto, a cinque punti dalla Lazio e due dall’Inter (che diventano tre, per lo scontro diretto, in caso di arrivo a pari punti con i nerazzurri). Di Francesco può festeggiare il terzo punto nelle ultime cinque partite di campionato? Dzeko può festeggiare il terzo gol nelle ultime diciotto partite? La risposta dovrebbe essere no, ma un gol al 46’ del secondo tempo è sempre qualcosa di eccezionale, tanto più per la Roma che in questa stagione non aveva mai rimontato uno svantaggio. La Sampdoria è caduta proprio quando pensava di aver messo le mani sulla partita e, anche se il risultato è giusto, Giampaolo avrà qualcosa da dire ai suoi, che si sono troppo abbassati negli ultimi minuti e hanno sofferto prima l’ingresso di Schick (positivo, voglioso) e poi quello del baby Mirko Antonucci, classe 1999. È stato lui a sfiorare prima il gol, ostacolato da Dzeko, e poi a servire al bosniaco l’assist del’1-1.

I problemi della Roma sono i soliti: i tanti gol mangiati; l’ostracismo di Di Francesco verso Schick per far giocare l’impresentabile Defrel; l’arbitraggio urticante di Orsato; il senso di immenso nervosismo che ha colpito la squadra come un’epidemia. Anche i meriti della Samp sono ormai chiari: la squadra ha qualità — ieri Ramirez e Zapata meglio di tutti — ed è sempre un osso duro da affrontare sulla tattica. Gli epicentri della gara sono stati nei minuti finali dei due tempi. Nel primo quando il guardalinee segnala un evidente fallo di Ferrari su Strootman (ostruzione), ma Orsato dice di proseguire. Sul ribaltamento, Zapata si divora Florenzi sulla fascia (è questa la mossa che Giampaolo ha chiesto di ripetere a oltranza) e crossa in area: Kolarov colpisce prima con la mano e poi con il corpo. Orsato, al contrario di RomaInter, quando spense la Var e non aiutò Irrati sul fallo di Skriniar su Perotti, questa volta va dalla tecnologia e fischia rigore. Quagliarella infila il sedicesimo gol del suo fantastico campionato, il nono nelle ultime sette partite. Strootman, per la cronaca, nel derby dell’anno scorso aveva ingannato Orsato con una simulazione, lucrando un rigore. E la Var non c’era ancora. Nel secondo tempo è arrivato, proprio nel recupero, il gol che ha emendato, almeno in parte, tanti errori di Dzeko in zona tiro.

Il caso del bosniaco è un altro punto interrogativo. Prima della partita il d.s. Monchi è quasi sembrato toglierlo dal mercato: «La Roma come tutti i club del mondo ascolta, le offerte per i suoi giocatori e dopo decidiamo. In questo momento Edin è qui e siamo contenti, vuol dire che fino a questo momento le offerte che sono arrivate non sono state interessanti». È il Chelsea che non cede sui bonus e sulla durata del contratto? È la vittoria della signora Amra che non vuole lasciare Roma? È solo una strategia?

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