Corriere dello Sport (R.Maida) – Adesso i gol possono arrivare in qualunque modo. Sei giocatori per tre posizioni d’attacco, più il giovane Antonucci come jolly: Eusebio Di Francesco può finalmente gestire i giocatori offensivi secondo la sua filosofia, che prevede i concetti di mobilità e alternanza come presupposti ineliminabili di competitività.
CRESCITA – All’ipersfruttato Dzeko, che è tornato al gol domenica contro il Benevento, si sono aggiunti due potenziali centravanti che hanno superato i problemi fisici: Schick e Defrel. Il primo, nel 4-2-3-1 che sarà il modulo-base anche domani a Udine, potrebbe offrire un contributo anche da trequartista se le circostanze della partita lo suggerissero; invece il secondo, in grande progresso nelle ultime due uscite, ha le caratteristiche per essere utilizzato sulla fascia destra, qualora il turco Ünder fosse stanco o non così performante come contro Verona e Benevento. Dall’altra parte poi naturalmente, si spartiscono la torta quasi per metà El Shaarawy e Perotti: tutti e due finora hanno giocato circa 1.700 minuti a testa a dimostrazione che sulla fascia sinistra per Di Francesco non c’è un padrone del posto.
INSERIMENTO – Intriga naturalmente il percorso di adattamento di Schick, frenato nei primi sette mesi di Roma da tre infortuni allo stesso muscolo della stessa gamba, dopo un’estate di timori sul suo futuro agonistico determinati dall’aritmia cardiaca. Fino a questo momento Schick è stato l’attaccante meno utilizzato della rosa e in campionato è l’unico a non aver ancora segnato (la sua unica rete è arrivata in Coppa Italia). Dopo una settimana di buoni allenamenti sembra pronto a giocare, anche se non è detto che capiti dal primo minuto già a Udine. Per quel poco che si è potuto vedere, confermato dalle parole pronunciate da Monchi mercoledì sera, Di Francesco lo considera un centravanti e infatti, contro Chievo e Torino, lo ha utilizzato al posto di Dzeko. In tutti e due i casi poi Dzeko è entrato, affiancandolo nel 4-2-4.
SPEZZONI – Il contrario è accaduto contro il Cagliari quando Schick partiva come esterno nel 4-3-3 (come contro il Sassuolo) ma ha finito la partita da attaccante centrale per provare a vincere la partita. In mezzo si colloca l’ultimo esperimento, in casa della Sampdoria: Schick ha fatto 27 minuti di qualità muovendosi ancora da attaccante destro ma in una squadra protesa in avanti. La sfida di Di Francesco, ora, è trovargli una zolla libera senza danneggiare l’equilibrio tattico.