Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Una cosa da romanisti. Con straordinario tempismo, prima che partisse la disgregazione tra i club che volevano fondare la Champions League, Dan e Ryan Friedkin hanno capito che era il momento di prendere posizione. Lo hanno fatto con un comunicato ufficiale sul sito del club, che ha sancito la fedeltà della Roma alle istituzioni calcistiche, ha tracciato la rotta futura per un calcio sostenibile e popolare, ha riallacciato un legame con la tifoseria giallorossa che la presidenza Pallotta e i precedenti dirigenti, quelli americani ma anche quelli italiani, aveva completamente smarrito.
Questo il testo: “Ci rivolgiamo ai nostri incredibili tifosi e sostenitori dopo il recente annuncio di una Super league divisiva. L’AS Roma è fortemente contraria a questo modello ‘chiuso’, perché totalmente in contrasto con lo spirito del gioco che tutti noi amiamo. Certe cose sono più importanti del denaro e noi restiamo assolutamente impegnati nel calcio italiano e nelle competizioni europee aperte a tutti. Non vediamo l’ora di continuare a lavorare con la Lega Serie A, la Federazione Italiana, l’Eca e l’Uefa per far crescere e sviluppare il gioco del calcio in Italia e in tutto il mondo. I tifosi e un calcio accessibile a tutti sono al centro del nostro sport e questo non deve essere mai dimenticato“.
Nella notte tra lunedì e martedì, intervenendo alla trasmissione “El Chiringuito“, il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, aveva cercato astutamente di tirare dalla sua parte la Roma (e il Napoli) dicendo che le due squadre italiane potevano rientrare in una specie di fascia B, quella dei club che non avevano la sicurezza del posto come i fondatori (tra i quali Juve, Milan e Inter) ma che potevano guadagnarlo attraverso un secondo campionato che ne metteva in palio cinque.
Un trappolone assoluto nel quale i Friedkin non sono caduti. La Roma, così, guadagna anche un posto dirilievo nella Lega calcio, ormai spaccata dopo il “tradimento” delle tre big del Nord. Si ricollega, soprattutto, a un sentimento popolare di fierezza che era stato completamente perduto. Non è solo una questione di immagine, ma anche di sostanza. La Roma non si è fatta trattare come una seconda scelta o come un premio di consolazione.
I tifosi hanno accolto con entusiasmo questa decisione del club. Alcuni di loro, insieme a supporter della Lazio per dimostrare la trasversalità dell’opposizione al calcio dei ricchi, avevano appeso degli striscioni fuori all’Olimpico: “Non ci pieghiamo ai vostri interessi. Boicotta la Superlega“, recita uno. “Spegni la tv, accendi il cervello“, il testo di un altro.