Il Messaggero (F. M. Magliaro) – Due “fosse di piantumazione” e, forse, una cava di tufo. Sotto i terreni di Pietralata, almeno sotto quelli già esplorati dagli archeologi della Roma, non c’è nulla. Una delle più grandi incognite della Capitale, il “reperto archeologico”, in grado di bloccare, a volte per anni, o comunque di imporre rallentamenti o nuovi disegni per i progetti delle grandi e piccole opere, almeno per ora è stato schivato. E il progetto stadio a Pietralata ora può andare verso lo sprint di settembre. Sono due i verbali delle Belle Arti.
Nel primo, vengono esaminate le cosiddette “trincee” scavate dagli archeologi della società incaricata di questi lavori da Trigoria. Nella seconda addirittura tracce di moderni colpi di ruspa e un “taglio di forma rettangolare” forse una “fossa di piantumazione”. Queste fosse sono niente di diverso da quelle buche che anche oggi troviamo nei marciapiedi e che servono per piantare gli alberi. Si sono sempre usate, dall’epoca romana a oggi, con lo stesso scopo: piantare alberi. Che, come oggi, anche anticamente potevano avere una funzione non solo estetica odi refrigerio ma anche di tipo funzionale: separare visivamente una proprietà da un’altra, un terreno da una strada e così via. Proseguendo: nella terza trincea è emerso “un taglio a tre gradini di non chiara interpretazione”; nella quarta “si riconosce un fronte di cava” e una seconda fossa di piantumazione. Nella quinta, il fondo è leggermente inclinato di un metro. Nella sesta, il piano inclinato “sembra potersi ricondurre a un fronte di cava con tracce di attività estrattiva”. Infine, la settima: “è più breve delle altre”.
Il secondo sopralluogo, effettuato il 9 maggio, con l’assistenza anche dei Carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio, ha riguardato il presunto ritrovamento di un manufatto nella zona. Si legge: “si prende atto di una recinzione, in gran parte coperta da vegetazione con una porta posticcia sul lato ovest costituita da una rete di letto chiusa con un lucchetto. Da questo punto è possibile scorgere una sorta di approfondimento/buca nel terreno che dovrebbe corrispondere ai cunicoli segnalati dei quali non è stato possibile pertanto prendere visione. Nel tragitto, si nota una buca, abbastanza profonda, all’interno della quale è possibile intravedere l’attacco di una volta di una probabile galleria di cava. Sull’immobile è presente anche un pozzo di forma circolare con pareti intonacate probabilmente moderno”. Insomma, non ci sono reperti:, niente frammenti ceramici, niente materiali antichi.