La stagione calcistica della Roma sta per giungere al termine. All’Olimpico, domenica sera, andrà in scena il penultimo atto di un percorso che si concluderà realmente soltanto il 26 maggio con il gran finale.
L’ultima giornata di Serie A vedrà fronteggiarsi Roma e Napoli, partita che tutti speravamo potesse valere per una traguardo europeo , ma che invece rischia di essere soltanto un blando allenamento, poiché entrambe le compagini non hanno ormai più nulla da chiedere alla classifica.
Se da una parte Andreazzoli ha intenzione di attuare un massiccio turnover, Mazzarri riproporrà quasi integralmente gli stessi uomini che domenica scorsa hanno battuto il Siena per 2-1.
Lo schema sarà quello a cui il Napoli ci ha abituato durante l’intero campionato: 3-5-2.
Lo scopo sempre lo stesso: un pressing molto alto per costringere gli avversari all’errore.
Rosati tra i pali e linea difensiva fisicamente imponente: Cannavaro, Rolando e Gamberini.
Il vero motore del Napoli però lo troviamo qualche metro più avanti: Hamsik è infatti imprescindibile per la sua capacità di svariare tra compiti di copertura da mediano e incursioni letali da trequartista puro. Il gioco vario e imprevedibile dello slovacco è però possibile soltanto grazie alla presenza fondamentale a centrocampo di due marcatori implacabili: Behrami e Inler.
Maggio e Armero occuperanno poi le corsie laterali. In attacco il tandem sarà composto da Pandev e Cavani. Il bomber uruguaiano è il miglior finalizzatore dei partenopei, e non soltanto loro, con le sue 28 reti guida la classifica marcatori di Serie A.
Il Napoli, aritmeticamente qualificato per la fase a gironi della prossima Champions League, in diciotto trasferte di campionato ha rimediato nove successi, cinque pari e quattro ko. La squadra di Mazzarri ogni volta che è andata in vantaggio è riuscita a portare a casa dei punti. L’ultimo scivolone esterno risale al 10 marzo, al Bentegodi di Verona contro il Chievo (0-2, a segno Dramé e Thereau). Walter Mazzarri, in campionato, ha sfidato la Roma sedici volte. Il suo bilancio personale recita sei vittorie, tre pareggi e sette sconfitte (l’ultima al San Paolo, il 18 dicembre 2011, quando i giallorossi di Luis Enrique vinsero per 3-1).
Eugenio Catalani