Roma e Napoli hanno sicuramente un elemento che le accomuna da sempre: il calore dei loro tifosi. Questa stessa caratteristica però è anche motivo di forte rivalità, sono due tra le tifoserie più in contrasto.
In entrambe le città ci si sente padroni di casa e si ha difficoltà ad accettare visite dagli sconosciuti. A Roma ci si è un po’ più abituati perché le squadre cittadine, con obbiezioni da una parte e dall’altra, sono due, anche se si può riflettere se la parola abitudine vada riferita alle difficoltà nell’accettarsi o all’ averlo effettivamente fatto.
Per calore intendiamo sia quello verso la città in generale, teso quasi ad identificarsi in chi l’ha costruita, anzi proprio fatta nascere, un po’ come un figlio, sia quello per la maglia: si è azionisti di maggioranza, ci si identifica in allenatori e giocatori, quasi anche nel pallone e nella rete, in tutto quello che ruota a quel mondo che indiscutibilmente appartiene loro.
Il bilancio delle sfide casalinghe in Serie A contro i partenopei parla di 65 confronti complessivi, 28 successi romanisti, 28 pareggi e appena 9 trionfi ospiti. 106 i gol fatti, 59 quelli subìti. Anche lo scorso anno le due squadre si affrontarono all’Olimpico nel finale di stagione. Era il 28 aprile 2012 e finì 2-2: vantaggio di Marquinho (42’), rimonta azzurra con Zuniga (48′) e Cavani (68′), pari definitivo di Fabio Simplicio (88′). L’unica vittoria dei campani all’Olimpico negli ultimi 19 anni risale a due stagioni fa, precisamente al 12 febbraio 2011 con doppietta di Edinson Cavani. Per ritrovare invece un successo della Roma bisogna tornare al 4 ottobre 2009. Sbloccò Lavezzi (26′) prima della rimonta autografata tanto per cambiare dalla doppietta di Francesco Totti (38′ e 64′). La sfida con i giallorossi, forse è una coincidenza, ha spesso la funzione di spartiacque per la panchina del Napoli. In quell’occasione c’era seduto Roberto Donadoni, che, a seguito della sconfitta, fu esonerato. Al suo posto arrivò Walter Mazzarri, che proprio domenica potrebbe salutare ufficialmente il club azzurro per, chi lo sa, approdare sulla panchina opposta. Il mister sarà un po’ confuso, nonostante i successi del suo Napoli, non sono giorni troppo Allegri, speriamo non sbagli posto a sedere.
Umberto Ruggeri