Il Messaggero (S. Carina) – Il big match tra Roma e Napoli, in programma sabato sera all’Olimpico, rappresenta un crocevia importante per entrambe le squadre, che non stanno attraversando un grande momento. I giallorossi arrivano dalla brutta sconfitta di Bologna, i partenopei dal clamoroso 4-0 subito dal Frosinone in Coppa Italia. A trascinare le due squadre saranno ancora i due bomber, Lukaku da una parte e Osimhen dall’altra.
Roma e Napoli per risollevarsi dopo gli ultimi ko si affidano ai loro giganti, ai due centravanti che fanno la differenza. Centonovanta centimetri di altezza e 12 reti in 19 partite per Big Rom; 186 centimetri per Osimhen che in stagione viaggia ad una media di una rete ogni due partite (8 su 16). A Mourinho è bastata una sconfitta per scivolare all’ottavo posto in classifica e per dar vita ad un dibattito in città se sia meglio continuare con lui o voltare pagina. Mazzarri, invece, sa di essere un traghettatore. Lo ha accettato, quando De Laurentiis lo ha chiamato per sostituire Garcia e sono bastate poche gare per incontrare le stesse difficoltà di del francese. Per questo le uniche certezze rimangono i rispettivi centravanti.
Romelu ha più potenza, Osi maggiore agilità, implacabile quando la palla si alza. Abili sotto porta, letali quando riescono a giocare negli spazi. Tra i due c’è stima reciproca:”Osimhen è veramente forte e sta facendo davvero bene per il Napoli. Ho rispetto, ma non paura”, le considerazioni del belga sul rivale in passato. Che quando gli è stato chiesto della possibilità di vincere la classifica cannonieri non ha potuto non menzionare il romanista: “Lui, è sempre tra i migliori”. Sabato il nigeriano avrà Kvara a lanciarlo; Lukaku sarà orfano di Dybala, anche se il belga ha già dimostrato di sapere segnare anche senza Paulo al suo fianco (sei reti su undici arrivate senza di lui). Il ballottaggio per affiancarlo sembra ristretto a Belotti e Azmoun.